Il curatore Valentino Campo: “Numerosi attestati di stima e ampio consenso sulla qualità degli incontri”. La presidente FMC Antonella Presutti: “Affrontati temi di cogente attualità”


CAMPOBASSO. Poietika saluta la conclusione della sua ottava edizione “Tra guerra e pace” che ha appassionato un pubblico attento e partecipe alle parole, alle testimonianze e ai pensieri declinati dai numerosi ospiti giunti a Campobasso da tutta l’Europa. Il teatro d’avanguardia della Compagnia Motus sul tema della paura della diversità e di tutto ciò che esula dalla conformità, la statura e la forza morale del Premio Nobel Herta Muller, la naturalezza giovanile dei racconti di Tamta Melasvili, l’attesa e la ricerca della poetica di Ljudmila Djadcenko, l’enorme profondità di Dimitris Lyacos, l’umano e lucido racconto della guerra fraticida sul fronte ucraino di Giammarco Sicuro, la ritrosia verso il mainstream e la contemplazione delle canzoni de La Municipal.

“Si chiude un’edizione di Poietika – afferma la presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti – che, ancora una volta, ha affrontato temi di cogente attualità e lo ha fatto declinando il rapporto pace- guerra tra riflessioni meta storiche e riferimenti puntuali agli scenari bellici. Non possiamo che ringraziare tutti coloro che hanno lavorato con determinazione, credendo nel progetto dell’Art festival, quanti ci hanno seguito e supportato anche con riflessioni e suggerimenti di cui faremo tesoro. E grazie alla Regione e all’Assessorato alla cultura per la convinzione con cui ha affiancato Poietika”.

“Credo ci sia da essere pienamente soddisfatti – dichiara il curatore artistico Valentino Campo – abbiamo ricevuto tantissimi attestati di stima e un ampio consenso circa la qualità assoluta di tutti gli incontri. La macchina organizzativa, ormai oliata, ha funzionato alla perfezione, senza intoppi né sbavature. E non era semplice. Grazie a uno staff mosso dall’entusiasmo e dalla professionalità. Grazie alla Fondazione Molise Cultura e a chi dal 2015 crede in questo progetto, con tenacia e caparbietà, oltre le logiche provinciali e gli spasmi autoreferenziali. Grazie a tutti voi – conclude Campo –  ai numerosi giovani che hanno donato linfa e sostegno all’intero Festival”.