Condannato a quattro ergastoli per omicidio, a causa di una grave malattia una decina di giorni fa era stato scarcerato e trasferito ai domiciliari a Taranto, dopo un ricovero in ospedale
CAMPOBASSO. Fino all’inizio di marzo era detenuto nel carcere di Campobasso. È morto all’alba Riccardo Modeo, ex boss della guerra di mafia a Taranto, condannato in via definitiva a quattro ergastoli per omicidio. Aveva 63 anni, era affetto da un male incurabile e due settimane fa, dopo aver trascorso 30 anni in carcere, a causa dell’aggravamento delle sue condizioni di salute era stato scarcerato e trasferito ai domiciliari, a casa di un familiare, dopo essere stato ricoverato all’ospedale oncologico Moscati di Taranto.
“Il differimento della pena era stato concesso dal tribunale di sorveglianza di Campobasso – ha spiegato l’avvocato di Modeo, Maria Letizia Serra, del foro di Taranto – Il Tribunale aveva disposto la verifica delle condizioni di salute a distanza di un anno, ma il decorso della malattia è stato molto rapido”.
Modeo è stato ritenuto una delle figure di primo piano della guerra mafiosa avvenuta nel capoluogo ionico a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, scaturita dall’omicidio della madre di Modeo, Cosima Ceci. Fu arrestato all’inizi degli anni Novanta nel blitz ‘Ellesponto’, sfociato nel grande processo alla criminalità tarantina, che ha ricostruito la saga dei fratelli Modeo, il traffico di droga, il racket delle estorsioni, gli omicidi a catena, soprattutto all’interno di formazioni prima alleate e poi nemiche dell’organizzazione madre.
Iscriviti al nostro gruppo Facebook ufficiale
isNews è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti
Per ricevere le nostre notizie su Whatsapp, clicca qui e salva il contatto!