HomeNotizieCRONACAIsernia, il Csm nomina il nuovo procuratore capo: arriva Carlo Fucci

Isernia, il Csm nomina il nuovo procuratore capo: arriva Carlo Fucci

Lo storico pm di Santa Maria Capua Vetere prenderà il posto di Paolo Albano, prossimo alla pensione. Dalla lunga battaglia anti camorra alla contrarierà alla riforma Castelli, fino all’sms ironico su Berlusconi: tutto ciò che c’è da sapere sul magistrato beneventano


ISERNIA. Carlo Fucci nuovo procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Isernia. Lo ha deciso il Consiglio superiore della magistratura in composizione plenaria, indicando il pm campano (originario di Airola, nel Beneventano) come successore di Paolo Albano, prossimo ad andare in pensione.

Fucci, 61 anni, figlio del compianto consigliere regionale della Democrazia Cristiana e avvocato Vittorio, oltre ad essere stato per oltre 30 anni pubblico ministero presso la procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) ha rivestito la carica sia di segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati che di vice presidente dell’Anm.

“Dopo trent’anni di esperienza in terra di camorra – ha dichiarato all’Ansa il neo procuratore di Isernia – mi sono formato anche esercitando funzioni direttive. Sono felice di poter mettere a disposizione della procura di Isernia e dei cittadini molisani la mia esperienza”.

Fucci, come riferisce ‘Il Mattino’, vanta un curriculum di tutto rispetto. La sua carriera inizia dopo essere arrivato per primo sul luogo della strage di Casapesenna il 18 dicembre 1988, scorgendo a terra i cadaveri del calabrese Michele Pardea e del casertano Antonio Salzillo. E’ di turno, quella sera. E il caso, scottante, nelle sue mani coinvolge pezzi di camorra e ‘ndrangheta per finire poi su scenari internazionali, dove gli tocca scavare per trovare denaro e interessi e metterli a disposizione della giustizia.

E’ sempre lui che ha l’idea di creare due aule-bunker nel nuovo carcere di Santa Maria Capua Vetere. Sul finire degli anni ‘90 riesce a convocare, con l’aiuto dell’ex presidente di sezione Maria Rosaria Cosentino, i vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e del ministero della Giustizia per realizzare il progetto delle aule per i maxiprocessi, come quello arcinoto contro il clan dei Casalesi, denominato ‘Spartacus’.

Si occupa della ‘tangentopoli casertana’ finendo per scontrarsi con il pool di Mani Pulite a Milano che voleva per sé l’inchiesta. Riesce a recuperare parte del denaro frutto della tangente alla Fiat, in Svizzera ma anche alle Bahamas, dove però il governo locale non vuole collaborare con la magistratura italiana. In udienza, fa condannare un sottosegretario e vari politici.

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