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Pianoro grande come 14 campi da calcio off limits per rischio Covid: ma il Tar riapre tutto

Il presidente del tribunale amministrativo del Molise sospende l’ordinanza del sindaco di Sepino e ripristina il libero transito verso l’agriturismo ‘Il rifugio del Massaro’, difeso dall’avvocato Massimo Romano. Il primo cittadino aveva motivato il provvedimento con presunte ragioni sanitarie ma i giudici hanno ripristinato l’accesso per i clienti della struttura


SEPINO. Un ordinanza a dir poco singolare, con la quale il sindaco di Sepino aveva chiuso la strada comunale di collegamento tra il suo comune e il pianoro di Campitello, rendendo di fatto inaccessibile la zona per i clienti dell’agriturismo lì presente, per tutto il mese di agosto, h24, e nei giorni festivi di settembre. Il motivo: la presunta difficoltà di garantire il distanziamento sociale in ottica anti Covid, nonostante l’area si estenda su una superficie di 140mila metri quadri, corrispondenti pressoché a 14 campi da calcio.

avv. massimo romanoInevitabile il ricorso al Tar per i titolari dell’agriturismo, i quali si sono rivolti all’avvocato Massimo Romano, il quale in pochi giorni dal deposito del ricorso ha ottenuto l’accoglimento della domanda cautelare da parte del tribunale amministrativo. Oggi infatti la decisione, con il decreto presidenziale n. 143 che ha accolto la domanda cautelare urgente proposta dai titolari dell’agriturismo ‘Il Rifugio del Massaro’ contro l’ordinanza sindacale che aveva disposto il divieto di transito sulla strada.

Il primo cittadino aveva motivato il divieto ritenendo che fosse difficile garantire le misure di distanziamento sociale sull’area, meta estiva preferita da tanti amanti della montagna, adducendo esigenze urgenti e improcrastinabili di carattere sanitario connesse al Covid-19.

Il Tar ha condiviso integralmente la tesi dei ricorrenti, i quali hanno dedotto che l’area del pianoro è estesa per circa 140.000 metri quadri e dunque insuscettibile di creare problemi di distanziamento sociale, non essendo state peraltro evidenziate le gravi ragioni sanitarie idonee a consentire l’esercizio di poteri extra ordinem da parte del sindaco.
Una misura, quella impugnata, che avrebbe determinato, di fatto, la chiusura dell’attività agrituristica e dell’annessa attività agricola e del caseificio artigianale, stante il divieto di transito con i mezzi e l’impossibilità di raggiungere il pianoro da altre strade carrabili. Grazie al pronunciamento del Tar, dunque, il divieto è stato sospeso sia per i titolari dell’agriturismo sia per tutti i clienti che intendano recarvisi. La prossima udienza è stata fissata per il 23 settembre.

Soddisfazione è stata espressa dai ricorrenti, i quali hanno tirato un sospiro di sollievo per il rischio scampato di vedersi costretti a chiudere l’attività, e dall’avvocato Romano, che ha patrocinato con successo la causa e ribadito l’importanza del pronunciamento presidenziale del Tar, sia per aver fissato dei paletti chiari in ordine all’esercizio dei poteri extra ordinem in materia di Covid, sia per aver garantito l’effettività della tutela giurisdizionale, con una pronuncia rapidissima resa all’esito di un serrato contraddittorio tra le parti (udienza da remoto) e dunque garantendo la pienezza del diritto di difesa di tutte le parti.

 

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