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Covid shock, mai così pochi nati in oltre 150 anni di Unità nazionale

Sono impietosi i dati Istat: il saldo tra nati e morti è negativo per 300mila unità, mai così dai tempi della ‘Spagnola’. Matrimoni dimezzati rispetto al 2019.


NAZIONALE. Nell’anno terribile del Covid, a causa del suo tremendo impatto sulla nostra società, succede pure che siano morte più persone di quante ne sia no nate. Lo rilevano i dati Istat che attestano il saldo negativo addirittura a 300mila unità. Non succedeva dalla ‘Spagnola’ nel 1918.

Quello che viene fuori dal bilancio demografico 2020, sulla base dei dati di Anpr, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, è l’effetto reale del Covid, la sua impietosa scure che si abbatte non solo su nascite e morti ma anche su altri ambiti, per esempio i matrimoni, crollati del 50 per cento (addirittura il 70 per cento quelli religiosi).

Così il Presidente Istat Gian Carlo Blangiardo: “Il limite inferiore dei 400mila nati è una soglia mai raggiunta negli oltre 150 anni di Unità Nazionale”. Il saldo naturale tra morti e nuovi nati ha un valore negativo pari a 300mila unità: un risultato che, nella storia del Paese, si era visto solo nel 1918 con l’epidemia di ‘spagnola’ che contribuì a determinare circa metà degli 1,3 milioni decessi registrati in quell’anno.

Sul drastico calo delle nascite ha pesato il timore per un evento negativo e nuovo come il Covid, come avvenne nell’anno dell’esplosione nucleare a Chernobyl.

Nel 2020 ci si dovrà aspettare un sensibile calo di nascite nel mese di dicembre, con qualche primo debole segnale già a novembre, per via dei concepimenti nella seconda metà di febbraio e/o degli eventuali parti pretermine. Infine il dato sui matrimoni nel 2020: ne sono stati celebrati sono 85mila a fronte dei 170mila dell’anno precedente. Si tratta di dati ancora provvisori, ma che nel confronto registrano una variazione negativa del numero di matrimoni che è stata nel complesso del 50,3%, rispetto al 2019 e a parità di periodo. Nel Mezzogiorno il crollo più consistente per numero di celebrazioni dei matrimoni.

Un anno infausto e improduttivo sotto tutti gli aspetti, dunque. I numeri disegnano una realtà drammatica che va oltre il tenore delle notizie quotidiane cui siamo sottoposti.

 

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