Ancora novità negative dalla capitale: il tavolo tecnico mette all’angolo il governatore del Molise che continua a non spiegare come colmare l’enorme deficit del comparto sanitario molisano. Il subcommissario Rosato ‘avverte’ i giudici del Tar: “I comitati civici non hanno titolo ad interferire con le decisioni di cui si sta discutendo”
CAMPOBASSO. Ammontano a 210 milioni di euro complessivi i debiti della sanità molisana. Il presidente-commissario Frattura non ha ancora le idee chiare su cosa e come fare per rimettere in ordine i cocci, nonostante in campagna elettorale si diceva pronto e determinato nel risanare il deficit. Evidentemente, così non è stato e ancora una volta il tavolo tecnico romano, riunitosi stamattina nella capitale, si è visto costretto a bocciare e a rimandare a casa il governatore del Molise. Allo stesso, il comitato capitolino ha chiesto anche di rimettere mano ai piani operativi che di fatto porteranno alla chiusura definitiva delle strutture ospedaliere pubbliche di periferia e a una complessiva perdita di posti letto ordinari. Presenti al tavolo di verifica anche il dirigente regionale Antonio Lastoria e il subcommissario Nicola Rosato che si è espresso sul ricorso presentanto dal Comitato SS. Rosario per evitare che la ‘mannaia’ Frattura si abbatta sull’ospedale di Venafro: “I comitati civici non hanno titolo ad interferire con decisioni come quelle di cui si sta discutendo. Più si rinvia e più il debito continuerà a crescere: i giudici, infatti, dovrebbero rendersi conto che ritardare le decisioni non fa bene al Molise”.