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Bruxelles, calamità naturali: Cotugno annuncia la presentazione di due proposte di legge

Nuova riunione della Conferenza delle Assemblee legislative d’Europa (Calre). Il presidente del Consiglio regionale del Molise interviene e sottolinea l’importanza della prevenzione, invocando modifiche normative sia da parte dell’Europa che del Governo Nazionale


BRUXELLES. Si è riunito a Bruxelles il gruppo di lavoro della CALRE (Conferenza delle Assemblee Legislative d’Europa) che si occupa del tema “Le calamità naturali”, di cui fa parte il presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Cotugno.

L’analisi sulle problematiche ancora aperte, gli strumenti che l’UE mette a disposizione degli Stati e quindi delle Regioni, le istanze provenienti dalle autonomie regionali per la prevenzione e il ristoro dei danni: sono i temi che hanno interessato la discussione all’interno del Gruppo di lavoro, coordinato dal presidente del Consiglio d’Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio. Cotugno, nella circostanza, ha introdotto due proposte di legge dallo stesso presentate: la prima sul consumo del suolo agricolo, la seconda sul patrimonio geologico del Molise. Il tutto nel corso di un mirato intervento.

“L’Italia e in particolare le nostre regioni hanno affrontato negli ultimi anni diversi eventi devastanti – ha affermato Cotugno – Penso al dramma di San Giuliano di Puglia, sempre vivo nella nostra memoria, che ha indotto alla modifica non solo della classificazione sismica del territorio italiano, ma anche della normativa sui criteri di costruzione degli edifici pubblici. L’Aquila, l’Emilia Romagna, il Centro Italia: intere popolazioni flagellate dal terremoto e che ancora oggi vivono situazioni di grande disagio. E come se non bastasse, abbiamo avuto dissesti idrogeologici, che unitamente a periodi di siccità, hanno messo a dura prova le nostre colture, nonché la sicurezza di infrastrutture primarie e secondarie, minando l’economia di interi territori. Fenomeni naturali che espongono anche il Molise – sottolinea il presidente del consiglio regionale – a forti timori e preoccupazioni guardando al futuro. Per questi motivi ho presentato due proposte di legge, sul ‘Contenimento del consumo di suolo agricolo’ e l’altra sulla ‘Geo-conservazione e valorizzazione del patrimonio geologico del Molise’, con l’obiettivo di favorire azioni concrete che possano contribuire alla prevenzione e alla salvaguardia dei nostri territori. Prevenzione: è la parola chiave per evitare i rischi che sul nostro territorio incombono annualmente, considerando che la prevenzione, oltre a salvare vite umane, ha anche un costo inferiore in termini economici rispetto alla ‘ricostruzione’. Occorrono però delle modifiche in ambito europeo sulle somme spese per la prevenzione e la messa in sicurezza dei territori – ha precisato Cotugno – Somme che devono essere escluse dal vincolo di bilancio delle amministrazioni pubbliche, per non ingessare e rendere inutilizzabili le risorse destinate alla sicurezza dei nostri territori. Cosi come la gestione dei corsi d’acqua che segnano il confine tra regioni: penso alla diga di Occhito, al confine con la Puglia, o al fiume Trigno, al confine con l’Abruzzo. Difficoltà nel coordinare azioni congiunte interregionali su quello che è comunque un bene demaniale e quindi dello Stato. Pensiamo alle inondazioni che ogni anni mietono vittime, e questo anche a causa della mancata pulizia dei fiumi. Non potendo far ricordo alla ‘compensazione’, prevista nei soli casi d’emergenza, le Regioni non riescono a stanziare i finanziamenti adeguati per la programmazione di interventi congiunti a salvaguardia delle aree confinanti. Ma c’è un fattore sul quale dobbiamo riflettere attentamente e chiedere una diversa sensibilità da parte dei Governi nazionali – ha sottolineato Cotugno rivolgendosi ai colleghi internazionali – Amministrare i territori ci pone nella condizione di conoscerne le reali e concrete esigenze. Il nostro agire al fianco delle popolazioni deve tramutarsi in atti concreti posti in essere nel loro precipuo interesse. I Governi hanno il dovere di ascoltare le regioni e tramutare in disposizioni normative le nostre istanze. Solo cosi potremo avere strumenti tecnici ed amministrativi atti a fronteggiare, e soprattutto prevenire, situazioni come quelle che tristemente siamo stati costretti a vivere nel corso degli anni. Altrimenti non ce la faremo – ha concluso – e rimarremo inermi spettatori dei fenomeni calamitosi della natura”.

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