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Isernia, Mancini: bene la soluzione scacciacrisi di Toma

L’esponente di ‘Isernia in Comune’ condivide l’ipotesi dell’allargamento di Giunta e si dice sicuro che il centrodestra uscirà dall’impasse più forte di prima. L’assessore Kniahynicki: legittime recriminazioni di gruppi che prima non c’erano, il sindaco saprà come fare


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Dalla crisi al Comune di Isernia verrà fuori un centrodestra più forte di prima. Ne è certo Giampiero Mancini, consigliere di ‘Isernia in Comune’ e delegato al Bilancio, che non nega che un problema, nella maggioranza consiliare, ci sia stato, anzi. Ma “stiamo facendo di tutto per superarlo – afferma – e sono convintissimo che lo supereremo. Ovviamente ne usciremo sicuramente più forti e questo ci aiuterà fino alla fine della legislatura”.

Dall’8 febbraio, la coalizione di governo cittadino si è spaccata, in aula, sull’incarico di presidente del Consiglio allo ioriano Peppino Lombardozzi, che sulla scorta del nuovo statuto sarebbe a termine – 30 mesi – dunque già scaduto e da rinnovare. Ma il presidente si è rivolto al Viminale chiedendo un parere che, per quanto non vincolante, ha bollato come irretroattiva la norma in questione, posticipando il mandato a termine al prossimo Consiglio comunale. Da allora, spiega Mancini, “ci sono stati incontri, dialoghi, mediazioni e l’attività comunque è andata avanti. Sicuramente è stato un periodo proficuo, perché si sono sviscerati vari argomenti e si è cercato di capire e di ricordarci le tante cose che ci hanno unito fino a questo momento”.

Ma quale la soluzione per ricomporre le divisioni affiorate? Mancini si dice d’accordo con la strada indicata dal governatore Donato Toma, che lunedì scorso, proprio dal Comune di Isernia, ha parlato di inclusione come ricetta per un centrodestra che, discutendo all’interno, può uscire vincitore in ogni sua parte. “Io penso che lo strumento che verrà trovato sarà condiviso da tutte le parti in causa – ha sottolineato Mancini – Non ci sarà nessuno scontro, ma si riusciranno a mettere tutti i pezzi del puzzle al posto giusto e andremo avanti fino al 2021. Sul termine inclusivo e sulla sua accezione da vocabolario – ha concluso l’esponente di Isernia in Comune – sono perfettamente d’accordo”.

Kappa EugenioSulla crisi ha rilasciato una battuta anche l’assessore di Fratelli d’Italia Eugenio Kniahynicki. “Come Giunta – ha detto il delegato alla Cultura – siamo compatti e solidali su qualsiasi decisione prenderà il sindaco d’Apollonio. Abbiamo già manifestato come partito la nostra vicinanza ai processi decisionali in atto e non crediamo ci sia una vera crisi al Comune”. A giudizio di Kniahynicki, insomma, si tratterebbe di “recriminazioni che fanno parte di un processo politico che coinvolge la città. Non è una questione di poltrone o di visibilità, ma di legittime rivendicazioni di gruppi che non esistevano all’atto delle Comunali del 2016 e che si sono costituiti in un secondo momento”.

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