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Costi della politica, la magia dei tagli che diventano aumenti. Ecco tutte le indennità dei paperoni molisani

CAMPOBASSO. Qualcosa si è mosso dopo il battage mediatico e l’indignazione della pubblica opinione. La Regione Molise, guidata da Paolo Frattura, è ancora l’oggi l’unica in tutta Italia a non aver recepito l’ormai famigarato decreto 174, quello approvato dal governo Monti e che imponeva a tutte le amministrazioni regionali di sforbiciare costi e indennità degli eletti entro il termine del 2 luglio 2013. Presidente della Giunta, assessori e consiglieri regionali più ricchi della nazione, questo è il primato imbarazzante che il Molise porta sul groppone. Oggi il giorno della verità: in mattinata, il Consiglio regionale del Molise si riunisce con lo scopo di tagliare il tagliabile, con la speranza che non si salvi il salvabile.

Il disegno di legge prevede di fissare a 5.500 euro l’indennità mensile di ogni consigliere regionale; l’abolizione dei contributi per i gruppi monocellulari; l’obbligo per gli eletti di dichiarare propri redditi e patrimoni; l’abolizione dello stipendio aggiuntivo in caso di doppio incarico (elezione al Parlamento). Non c’è traccia di tagli, invece, sul bonus di 2451 euro – previsto da una legge del 2002 – che ogni eletto a Palazzo Moffa continuerà tranquillamente a percepire, oltre la già povera indennità. In arrivo, poi, sicuramente per paura di non arrivare a fine mese, il surplus di funzione per i capigruppo: in sostanza guadagneranno di più anche loro. Tagli che non sanno di tagli, insomma. Anzi, il risultato – paradossalmente – potrebbe essere sempre lo stesso: gli eletti del Molise restano i più ricchi d’Italia, con il rischio che guadagnino di più.

Quali sono gli emolumenti degli attuali componenti del Consiglio regionale molisano? Al semplice consigliere spettano, puliti, 4715,63 euro mensili. Al presidente di Commissione 5256,09 euro, così come al Segretario dell’Ufficio di  Presidenza. Al vicepresidente, invece, così come ad un assessore regionale spettano 5796,56 euro. Ben altre cifre, poi, per presidente della Giunta e presidente del Consiglio: a loro 6607,26 euro. Sempre al mese e netti. Ma non finisce qui, perché a tutti vengono erogati ulteriori emolumenti che si aggiungono all’indennità: 2451 euro mensili liquidati in via anticipata, come da articolo 7 della L.R. 7/2012, non tassati e 2107,68 euro mensili in via posticipata, come da artt. 3,4 e 5 della L.R. 16/1997 a titolo di diaria (l’importo è calcolato su 18 presenze presunte in Aula e non è tassato). Viene altresì liquidato il rimborso della benzina, sempre su 18 presenze presunte, corrispondente a 1/4 del costo del carburante per la percorrenza chilometrica pari al doppio della distanza tra il comune di residenza e il comune sede del Consiglio regionale. Ne vengono fuori stipendi mensili da capogiro, basta fare l’addizione: 9274,31 euro per un solo consigliere; 11165,94 euro per il presidente della Giunta.

Cosa prevede il disegno di legge in approvazione? La proposta è articolata in tre capi I) Trattamento economico; II) Disciplina per il finanziamento dei gruppi consiliari e sistema informativo dei dati di finanziamento delle attività dei gruppi politici; III) Ulteriori disposizioni di adeguamento ai principi di coordinamento della finanza pubblica e di contenimento della spesa pubblica. Nel testo non ci sono indicazioni precise sugli importi in merito alle indennità di carica e di funzione, che verranno definiti con una delibera dell’Ufficio di Presidenza. L’unico importo ad essere definito è il tetto massimo del rimborso spese, fissato a 5.500 euro che comprende rimborso e  diaria – calcolata, ad oggi, in 2107,68 euro -. Importo che, manco a dirlo, è tra i più alti d’Italia. Se si sommassero tra di loro soltanto il rimborso spese di 5.500 euro e l’emolumento di 2451 euro – non tassabile – i consiglieri regionali guadagnerebbero – a fine mese – la bellezza di 7.951 euro. Guadagnerebbero, già, perché a questo importo va aggiunta l’indennità di carica che l’Ufficio di Presidenza dovrà stabilire. A conti fatti, comunque, i poveri stipendi degli eletti non potranno superare gli 11.100 euro per il Consigliere e i 13.800 euro per il  Presidente del Consiglio e il  Presidente della Giunta. Insomma, il rischio reale, concreto e paradossale è che i tagli si trasformino in aumenti. Nel silenzio di tutti.

picchiorosso

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mikeante

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