HomeSenza categoriaEmergenza neve 2012, ‘capestro’ del Comune di Isernia agli imprenditori

Emergenza neve 2012, ‘capestro’ del Comune di Isernia agli imprenditori

ISERNIA. Dal febbraio 2012 ancora non hanno visto un euro. Sono le imprese pentre che hanno provveduto a sgomberare la città di Isernia dalla neve abbattutasi in misura eccezionale su tutt’Italia, ormai due anni or sono. Il Comune di Isernia, pertanto, ha deciso di correre ai ripari. In che modo? Prendendo per la gola gli imprenditori. Ovvero, proponendo una transazione ‘trappola’ a quanti dovessero decidere di accettare il 44 per cento delle spettanze entro 10 giorni. Ma vediamo i dettagli, contenuti nella delibera di Giunta n. 27 del 17 marzo recante il titolo ‘Patto di stabilità interno, determinazione degli obiettivi programmatici 2014/2016, fissazione dei criteri e delle misure organizzative per il pagamento dei debiti verso i fornitori. Atto di indirizzo’.

Nel documento dell’esecutivo guidato dal sindaco Luigi Brasiello scorso – disponibile sull’albo pretorio on line dell’ente – oltre a determinare gli obiettivi programmatici nel rispetto dei parametri imposti dal Patto di stabilità, si studia un metodo a dir poco originale per scrollarsi dalle spalle i debiti e venire incontro alle ditte fornitrici. Ovvero, “una chiusura transattiva con accettazione da parte delle ditte del pagamento, a saldo e stralcio di quanto ancora dovuto, della somma pari al 44,15 per cento del complessivo credito e con l’impegno del Comune a richiedere alla Regione, anche per via giudiziale, l’intero importo rendicontato e, comunque, con liberatoria piena delle stesse ditte (sin dal momento della conclusione dell’accordo transattivo) rilasciata in favore del Comune nell’ipotesi in cui la Regione non riconoscerà e trasferirà gli ulteriori fondi al Comune di Isernia; soluzione transattiva che preveda un pagamento, a titolo di saldo e stralcio di quanto ancora vantato dalle medesime nei confronti dell’ente, di una somma pari al 44,15 per cento del complessivo credito da erogare entro e non oltre 10 giorni dalla sottoscrizione della transazione”. Traducendo dal burocratese: il Comune è pronto a pagare, entro 10 giorni dalla sottoscrizione della transazione, debiti per 537.504 euro verso le ditte che hanno letteralmente disseppellito Isernia dalla neve. Ed è pronto anche a richiedere – senza escludere il ricorso alle vie legali – l’intero importo rendicontato alla Regione Molise. Ma a quali condizioni? Qui l’amministrazione Brasiello l’ha pensata bella, per cautelarsi. Prevedendo la “rinuncia”, da parte delle ditte, “ad ogni ulteriore pretesa a titolo di interessi, rivalutazione e richieste di danni risarcitori in genere e azioni legali, anche eventualmente già intraprese”. Ma se la Regione non volesse saperne e dunque scegliesse di andare allo scontro legale, pur di non pagare? Si legge ancora nella delibera n. 27: “Previsione nell’atto transattivo che alcuna pretesa potranno avanzare le ditte medesime, per alcun titolo nei confronti del Comune, nel caso di mancato trasferimento nelle casse comunali degli importi richiesti alla Regione”. Dunque, se la Regione non paga, le ditte dovranno dire addio al restante 56 per cento dei crediti vantati. E il Comune avrà la coscienza a posto.

Per firmare la transazione c’era tempo fino al 31 marzo scorso. Dunque, gli imprenditori con forti problemi di liquidità si sono visti praticamente costretti a firmare il documento ‘capestro’, non senza proteste e polemiche, giustissime. Sul punto è intervenuto anche il consigliere comunale di Grande Sud Gianni Fantozzi, che ha tacciato l’amministrazione di “navigare a vista, tranne sporadici casi”, e di “incapacità di gestire l’ordinaria amministrazione. Un brutto modo di agire, poco rispettoso delle imprese che hanno prestato servizio durante l’emergenza neve 2012. L’amministrazione, pagando solo il 44.15 per cento – ha tuonato l’esponente di centrodestra – vuol prendere per la gola le aziende in difficoltà. Costringendole inoltre a rinunciare alla restante parte del credito in caso la Regione non conceda altri fondi al Comune”. Formulata in questo modo, “la proposta – conclude Fantozzi – scontenta in malo modo tutte quelle ditte che, su richiesta dell’amministrazione Melogli, si misero a disposizione nel difficile frangente dell’eccezionale ondata di maltempo 2012”.

A.I. 

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