PESCHE. Montagne di spazzatura indifferenziata, nelle ultime settimane, a Pesche. Questo in stretta coincidenza temporale con l’avvio del nuovo servizio di raccolta differenziata ‘porta a porta’ nel capoluogo pentro, stabilito dal Comune di Isernia a partire dallo scorso 10 dicembre 2014. Considerata la vicinanza dei due comuni – pari a circa 3 chilometri – alcuni isernini che non rispettano il calendario della differenziata hanno ben pensato di lasciare i loro rifiuti nel paese limitrofo. Tali rifiuti, aggiungendosi al normale carico di quelli dei residenti, ne hanno determinato un aumento esponenziale. Da qui l’ordinanza n. 1, recante la data di oggi, del sindaco di Pesche, Ido De Vincenzi, che sancisce il divieto di conferire qualsiasi rifiuto nei bidoni siti nel comune in questione da parte di cittadini “non soggetti passivi alla Tari”, la tassa sui rifiuti, ovviamente a carico dei soli residenti. Il Comune di Pesche è stato quindi costretto ad un aggravio dei costi del servizio di igiene urbana, specialmente se si considera che sacchi di spazzatura e materiale ingombrante sono depositati fuori dagli appositi cassonetti, attualmente efficienti solo ed esclusivamente per le esigenze territoriali di quel Comune, con la conseguenza di vere e proprie micro-discariche, che compromettono anche il decoro urbano. L’aumento si rileva in particolare nelle zone di confine con il Comune di Isernia, dove persiste l’evidente situazione emergenziale. L’ordinanza sindacale, inoltre, affida agli organi di polizia la vigilanza sul rispetto di tale documento e invita chiunque a segnalarne eventuali violazioni. Insomma, l’ordinanza deriva, al solito, dallo scarso senso civico di alcuni isernini che di fare la differenziata – contrariamente a tutto il resto d’Europa – proprio non vogliono saperne. Ogni commento è superfluo.
A.I.
