HomeSenza categoriaDisastro Sanità: Roma chiede la testa di Frattura

Disastro Sanità: Roma chiede la testa di Frattura

 CAMPOBASSO-ROMA. Un verbale severissimo, quello stilato dalle strutture ministeriali al termine della riunione congiunta del tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali, che inchioda l’attuale gestione commissariale della sanità molisana targata Frattura alle proprie responsabilità: quarantadue pagine di appunti, osservazioni, valutazioni e giudizi negativi, inadempienze e addirittura inadeguatezze che hanno inevitabilmente portato i tecnici romani a chiedere nuovamente la rimozione di Paolo Frattura da commissario alla sanità.

“In tale stato di cose – si legge nel lungo documento – alla luce dei rilevanti ritardi con cui il Commissario sta attuando il mandato a lui attribuito, Tavolo e Comitato valutano che permangono criticità ed inadeguatezze tali da confermare i presupposti già manifestatisi a partire dalla riunione del 19 febbraio 2014 ai fini della procedura di cui all’articolo 2, comma 84, della legge 191/2009”.

Pesanti e politicamente rilevanti le ‘accuse’ che le strutture capitoline muovono nei confronti del governatore molisano: il Molise è oggi l’unica regione d’Italia “che non ha fatto registrare inversioni di tendenza nella gestione della sanità regionale, sia con riferimento agli aspetti economico-finanziari, sia con riferimento alla riorganizzazione della rete di offerta assistenziale”.

I ministeri competenti, nel trarre le severe conclusioni, “ricordano che con nota del 7 aprile 2014, il presidente del Consiglio dei ministri ha diffidato il commissario a presentare entro 15 giorni un Programma operativo 2013-2015 che contenga interventi tali da recuperare lo squilibrio finanziario rilevato dai Tavoli e idonei a modificare strutturalmente l’entità e la qualità della spesa sanitaria regionale”. Interventi, evidentemente, risultati essere del tutto insufficienti. E’ tutto nero su bianco, a partire dai minuziosi calcoli attraverso i quali le strutture romane certificano un disavanzo totale nei bilanci sanitari di ben 428 milioni di euro, nonostante “l’ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale Irpef” per l’anno d’imposta 2014; nonostante “l’applicazione del blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre del secondo anno successivo” al 2014; e nonostante “l’applicazione del divieto di effettuare spese non obbligatorie per il medesimo periodo”.

Il tavolo tecnico, infatti, ricorda come “tali sanzioni siano scattate in Italia solo per la Regione Molise, a dimostrazione del fatto che il percorso di risanamento iniziato con il Piano di rientro evidenzia, per la sola regione Molise, gravi ritardi nel relativo perseguimento”.

Tavolo e Comitato, ancora, richiamano la circostanza che, nonostante una ricognizione delle risultanze economico-patrimoniali del pregresso per gli anni dal 2001 al 2011 effettuata a gennaio 2014, e nonostante un commissariamento per l’attuazione del Piano di rientro che dura ormai da 5 anni, la struttura commissariale “solo a dicembre 2014 ha rilevato delle ulteriori componenti economiche negative che non erano mai transitate, negli anni pregressi, nei conti economici dell’unica azienda sanitaria della regione né, pertanto, nei conti consolidati regionali”. Criticità e conti in profondo rosso anche nel 2014, anno in cui “non si è verificata alcuna inversione di tendenza in termini finanziari della performance della regione Molise”. Pesantemente insufficienti anche i programmi operativi 2013-2015, “valutati negativamente dai Tavoli tecnici” in quanto inidonei “alla risoluzione delle criticità presenti nella gestione del Servizio sanitario della Regione Molise”.

Bocciata senza mezzi termini, da parte delle strutture romane, l’individuazione di un project manager nella governance dei Piani Operativi. Incarico, evidentemente nuovo di zecca, che la Regione ha voluto affidare all’ingegnere Riccardo Tamburo, coordinatore regionale del movimento politico “Rialzati Molise” vicino all’eurodeputato Aldo Patriciello ma anche dirigente in servizio presso l’Ente di Via Genova. Piccato, infatti, il commento dei tecnici capitolini che ricordano al governatore Frattura come “non possano esistere figure alternative” alla struttura commissariale già stabilita per legge “in quanto il Governo ha esercitato il potere sostitutivo di cui all’articolo 120 della Costituzione, sostituendo il potere in capo alla regione con quello del Commissario”. Ciò non senza considerare, rilevano da Roma, “la non opportunità della nomina del Project manager del programma operativo”, peraltro già valutato negativamente dagli stessi tavoli tecnici.

Appunti e critiche, da parte delle strutture romane, persino di carattere amministrativo: “[…] i documenti, per essere accolti all’esame e al monitoraggio dei Ministeri affiancanti, devono essere opportunamente predisposti, condivisi e sottoscritti dalla Struttura Commissariale nella sua interezza e le strutture regionali sono di esclusivo supporto al Commissario e al Sub commissario. La documentazione inviata senza tale sottoscrizione non risulta ricevibile e, pertanto, si invita la Struttura commissariale a seguire le indicazioni fornite, ai fini della corretta istruttoria dei documenti”. Inadempienze, ancora, riscontrate nel Piano Regionale della Riabilitazione perché scarsamente coerente con gli indirizzi nazionali, ma anche rilievi sulla mancata risoluzione delle criticità amministrative di gestione del personale da parte della Asrem. Un vero e proprio bollettino di guerra, che certifica l’agonia della sanità molisana e la situazione pericolosamente deficitaria dei suoi conti.

Inevitabile, pertanto, la conseguente bocciatura della gestione commissariale del governatore del Molise, sulla cui testa pende il giudizio impietoso di ben due Ministeri e delle relative strutture, costrette – conti alla mano – a chiederne nuovamente la rimozione. Ma Paolo Frattura prometteva: “Risaneremo i conti della sanità”. Tant’è, Roma ha sentenziato: tocca commissariare il commissario.

 

Più letti

Isernia, riapre lo Spazio Arte Petrecca nella nuova sede in corso...

Vernice d'apertura con la mostra di Calido mercoledì 8 maggio ISERNIA. La galleria spazio arte Petrecca è lieta di comunicare l’apertura della nuova sede di...
spot_img
spot_img
spot_img