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Diritto alla salute, Pastore: “La lotta prosegue”

ISERNIA. La lotta per il diritto alla salute continua. L’ex primario del Pronto Soccorso d’Isernia, Lucio Pastore, anima del Comitato Isernia Bene Comune in difesa della sanità pubblica, punta il dito contro le mille contraddizioni della gestione Frattura e assicura che continuerà a battersi senza sosta per garantire i diritti dei cittadini.

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Dall’Asrem, tuttavia, si difendono. Nessuna discriminazione politica nei confronti del dottor Lucio Pastore, afferma il direttore generale Mauro Pirazzoli, ma un atto dovuto in ossequio delle norme. Il manager bolla “le supposte motivazioni che hanno determinato il provvedimento” come “destituite di ogni fondamento”. Si è trattato di un regolare avvicendarsi di incarichi, che è stato contestualmente effettuato per ben 19 Unità operative aziendali. L’incarico non poteva essere ulteriormente prorogato al dottor Pastore, in quanto tale dirigente aveva già esperito tali funzioni, senza soluzione di continuità, per un periodo superiore ai mesi 12, previsti dall’articolo 18 comma 4 del Contratto collettivo nazionale dell’Area medico-veterinaria sottoscritto in data 8 giugno 2000 come limite massimo dell’incarico medesimo. Nell’ambito del suindicato procedimento, con specifico verbale, la Commissione di valutazione ha proposto il conferimento dell’incarico ad interim della direzione dell’Unità operativa complessa Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’Urgenza del presidio ospedaliero di Isernia al dottor Angelo Camillo”, direttore del medesimo reparto nell’ospedale ‘Vietri’ di Larino.

“Le procedure di rinnovo degli incarichi attivate dall’Asrem”, spiega ancora Pirazzoli, hanno interessato, oltre il Pronto Soccorso di Isernia, “altre 18 Unità operative complesse, di cui sedici a Campobasso e due a Isernia, relativamente alle quali sono stati nominati nuovi direttori sostituti. Tali procedure sono ancora in corso di perfezionamento relativamente a 5 Unità dell’ospedale di Isernia e di Agnone e 4 di quello di Termoli. “Spiace constatare  – conclude il direttore generale – l’esistenza di interpretazioni dietrologiche basate su speculazioni politiche relativamente a provvedimenti non solo dovuti, ma altresì di applicazione generale per tutti i casi analoghi”.

Sul ‘demansionamento’ di Pastore arriva anche una nota di Emilio Izzo, del ‘Comitato Molise, Abruzzo, Lazio e Campania contro le camorre’. A suo dire,  la sostituzione di Pastore dalla responsabilità del Pronto soccorso dell’ospedale Veneziale’ di Isernia “è solo uno specchietto per le allodole, un tentativo maldestro di attrarre l’attenzione su una persona, piuttosto che lasciare i cittadini liberi di concentrarsi sul tema portante e fondamentale. L’argomento non più derogabile o, peggio ancora, delegabile, poiché attiene agli aspetti specifici della sanità che in questa regione assomiglia sempre più a una cordata privata e personale e sempre meno, evidentemente, a una appartenenza logica e legittima pubblica, civile e laica. Non sto qui nemmeno a colpevolizzare chi con l’imprenditoria privata possa far profitto, se le prestazioni sono all’altezza del propagandato”. Essenziale, invece, secondo Izzo, “che il pubblico faccia il pubblico, il privato faccia il privato. Nemmeno sarà logico il discorso che vuole potenziato il privato perché c’è un pubblico non rispondente alle aspettative. Se si continuano a svuotare ad arte le strutture pubbliche e laiche, sarà sempre più evidente la domanda verso le strutture private più attrezzate e più sostenute da corpose e inspegabili risorse pubbliche. Insomma, il discorso di questi giorni sugli inevitabili tagli ai vari ospedali dovuti a bilanci in rosso, stride fortemente con i continui flussi di finanziamenti o accreditamenti a favore di una sanità privata. Si getta fumo negli occhi dei molisani per far credere che il problema è il medico Pastore in quanto soggetto avulso dal contesto, per farne un caso personale, un caso di ripicche al fine di concentrare l’attenzione su beghe e chiacchiericcio. Mi dispiace ma non è e non sarà così: che piaccia o no – affonda Izzo – il dottor Pastore, valido medico nonché primario del pubblico ospedale isernino, aldilà di motivazioni ufficiali ingannevoli della realtà, è stato sostituito perché non funzionale al sistema delle clientele e della casta. Per una sanità funzionale e pubblica – conclude l’esponente del ‘Comitato contro le camorre’ – lotteremo sempre e a dispetto di chi sta sperperando un patrimonio di risorse ed uomini dimostratisi sempre all’altezza dei propri doveri, chiederemo a gran voce l’allontanamento dalla cosa pubblica di tutte quelle figure istituzionali e non che, per far quadrare il proprio tornaconto politico-economico, stanno attentando al bene pubblico e collettivo”.

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