HomeSenza categoriaIsernia, proclamato lo stato di agitazione in Pronto Soccorso

Isernia, proclamato lo stato di agitazione in Pronto Soccorso

ISERNIA. Ancora stravolgimenti presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Isernia. Dopo la revoca dell’incarico di primario al dottor Lucio Pastore, personaggio scomodo per le sue posizioni politiche pro sanità pubblica, palesemente in contrasto con le scelte della classe politica regionale, una nuova disposizione dell’Azienda sanitaria regionale del Molise torna a far discutere. Ai dirigenti medici del ‘Veneziale’, infatti, è stato chiesto di effettuare alcuni turni di servizio, per carenza di personale, presso il Pronto Soccorso dell’ospedale ‘SS. Rosario’ di Venafro. Ma se il ‘caso Pastore’, per quanto deprecabile, coinvolgeva direttamente soltanto l’ottimo ex primario facente funzioni, stavolta la decisione finisce per ripercuotersi su tutta l’utenza, cittadina e non solo- Il reparto d’emergenza, già troppe volte sovraffollato dopo i tagli agli ospedali cosiddetti periferici della provincia,  finirà per impoverirsi ulteriormente, a discapito del diritto alla salute costituzionalmente garantito. Ecco perché i medici, esasperati da scelte priva di una logica realmente al servizio dei pazienti e delle esigenze quotidiane del reparto, dopo una riunione hanno proclamato lo stato di agitazione.

“Abbiamo dato disponibilità solo per i primi 15 giorni di marzo e non oltre – dichiara il personale del Pronto Soccorso di Isernia – in considerazione del fatto che questa situazione è del tutto anomala. Infatti, spostare personale dal Veneziale, dove arriva l’utenza e si ha difficoltà di gestione per l’iper afflusso di pazienti e l’assenza di posti letto, a un Pronto Soccorso come quello di Venafro, che rimane aperto in condizioni precarie per mancanza di molte specialità e servizi e con un afflusso di pazienti irrisorio, ci sembra una vera follia. Nonostante le innumerevoli problematiche, a Isernia si erano comunque create condizioni possibili di gestione. Queste decisioni destrutturano e mettono ulteriormente in crisi un Pronto Soccorso che comunque riesce, tra mille difficoltà, a dare ancora risposte alla popolazione. Invece di aumentare i posti di lungodegenza e creare servizi alternativi all’ospedale per rispondere ai reali bisogni della gente, si destabilizza una struttura comunque funzionante. Pertanto, se si dovesse continuare su questa direzione organizzativa – concludono dal reparto – tutto il personale del Pronto Soccorso di Isernia è deciso, sotto egida sindacale, a riprendere lo stato di agitazione con tutte le iniziative che possano portare a non far perdere funzionalità al servizio. Tutta la popolazione sarà informata e coinvolta nelle iniziative perché il diritto alla salute è un bene comune da preservare”.

La decisione scaturita è stata notificata dal nuovo primario ad interim di Isernia e Venafro, il dottor Angelo Camillo, al governatore e commissario alla sanità Paolo Frattura, ai vertici Asrem, al questore, al prefetto, al sindaco e al presidente del Consiglio comunale di Isernia. “L’attuale dotazione organica del Punto di primo intervento del SS. Rosario di Venafro – si legge nella nota di proclamazione dello stato di agitazione – di soli 3 dirigenti medici, non consente una sufficiente copertura dei turni di guardia in sicurezza, compresa l’integrazione di personale medico del 118. L’attuale momento di ristrutturazione dei servizi sanitari necessita l’attuazione di azioni tese alla tutela della sicurezza e della competenza dei servizi, in primo luogo interna delle urgenze. Con spirito di abnegazione è stato pianificato un turno di servizio per il Punto di primo intervento di Venafro con turni coperti da dirigenti medici del Pronto Soccorso di Isernia por le sole 2 settimane di marzo e questo ha determinato un temporaneo e pericoloso impoverimento della dotazione di Isernia, con disagi nella gestione dei numerosi utenti centralizzati presso il Veneziale. Si ricorda – conclude il dottor Camillo, prospettando anche la possibile soluzione alla carenza di organico dell’ospedale di Venafro – che il Punto di primo intervento è considerato in Italia, nelle Regioni già riorganizzate da tempo, una necessaria struttura periferica territoriale in rete con i presidi ospedalieri a totale gestione del personale 118. In attesa delle annunciate riconversioni delle strutture sul territorio regionale, il personale del 118 che completa l’orario di lavoro presso il Veneziale potrebbe essere integrato con il personale già operante su Venafro”.

 

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