ROMA. Eolico selvaggio, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della società ‘Wpd Molise Vento srl’ contro il Comune di Roccamandolfi, la Regione Molise e il Ministero dell’ambiente, per la realizzazione di un impianto eolico nel territorio di Roccamandolfi. “Una sentenza – ha commentato l’assessore all’ambiente Vittorino Facciolla – che conferma la correttezza dei provvedimenti adottati dalla Giunta regionale e qualifica le nostre scelte in materia di tutela del patrimonio ambientale e culturale. Con il presidente Paolo Frattura andiamo avanti nell’adozione di politiche corrette e legittime, a esclusivo beneficio del nostro territorio molisano e della qualità di vita che vogliamo garantire ai nostri cittadini. La Giustizia amministrativa ancora una volta dà ragione alla visione e alle azioni che assumiamo”.
La sentenza ritiene legittimi i provvedimenti impugnati dalla società e respinge la domanda di risarcimento danni. Il ricorso al Consiglio di Stato, contro la sentenza di primo grado favorevole alla Regione Molise, era stato avviato dalla ‘Wpd Molise vento’ su questioni inerenti alla tempistica di presentazione dell’istanza, in riferimento a norme sopravvenute, più restrittive per la realizzazione dell’impianto.

“In sostanza – ha rimarcato l’assessore – si afferma che ben può il legislatore individuare l’esistenza di interessi pubblici di maggior rilievo da tutelare e individuare fattispecie nelle quali quest’ultimi prevalgono sul richiamato ‘favor’ alla costruzione di impianti eolici. Si ritiene legittima la scelta del legislatore effettuata all’esito della valutazione comparativa dei diversi interessi coinvolti, che si esprime dando prevalenza a uno di essi, tutte le volte in cui essa sia giustificata, logica e ragionevole”.

La sentenza, dunque, conferma le scelte della Giunta che, in qualità di autorità competente per la Valutazione di impatto ambientale, ha rilasciato giudizi sfavorevoli di compatibilità ambientale per la realizzazione di impianti eolici sul territorio molisano. Facendo prevalere nella comparazione degli interessi la tutela del patrimonio ambientale, sulla scorta dei contributi negativi motivati nelle dettagliate relazioni degli uffici territoriali del Ministero per i Beni e le attività culturali.