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Isernia, sindaco cercasi. Centrosinistra col ‘nodo’ Scarabeo, si va verso la spaccatura

ISERNIA. Si preannuncia di fuoco, il fine settimana che sta per arrivare, in vista della campagna elettorale che porterà alla scelta del nuovo sindaco di Isernia. Partiti in fibrillazione in cerca del candidato ideale che possa mettere tutti d’accordo e garantire la conquista di Palazzo San Francesco. Ma trovare la quadra è tutt’altro che semplice. Nel centrosinistra soprattutto, dove i malumori sollevati da più parti lasciano intuire una spaccatura difficilmente sanabile.

Tutte da capire, ad esempio, le intenzioni di Massimiliano Scarabeo che, per domani alle ore 18, ha convocato amici e fedelissimi per fare il punto della situazione e provare a mettere insieme persone e proposte per rilanciare la città. Non una riunione di partito, dunque. E questo lascia pensare che ad animarlo potrebbe essere la mancata riconferma, da parte del governatore Paolo Frattura, nell’esecutivo regionale. L’intento è riunire i moderati Dem intorno a un qualcosa di nuovo, slegato dai dettami di partito. Con conseguenze imprevedibili, vista la frammentazione dell’attuale quadro politico.

Sabato, invece, tornerà a riunirsi anche il circolo cittadino del Partito Democratico, che dovrà decidere al proprio interno, innanzitutto, sul ‘nodo’ Primarie. Volute da molti, ma non da tutti. I nomi comunque più accreditati, almeno per il momento, sembrano essere quelli di Cosmo Tedeschi e Franco Capone. Ma l’ex presidente del Consiglio comunale paga lo scotto di essere considerato da buona parte del centrosinistra, come anche da tantissimi cittadini, il ‘sindaco-ombra’ di Brasiello, amministrazione la cui difesa sembra essere tutta in salita, in vista dell’avvio della campagna elettorale. Perde quota invece la possibile candidatura del vice prefetto Giuseppina Ferri. Pare infatti poco interessata alla discesa in campo, vista proprio la mancanza di coesione all’interno della coalizione. Infine, resta ancora da vedere cosa farà l’area minoritaria del Pd, quella che fa capo al parlamentare Danilo Leva. Indiscrezioni riferiscono che il deputato voglia tenersi fuori e far decidere tutto ai vertici del partito, complicando non poco le necessità di composizione delle liste. Ma torniamo alle Primarie: se si volgessero, il primo partito a disertarle sarà certamente Sel, che ha ufficialmente preso le distanze dal Pd. Difficile dire, invece, quali siano le intenzioni dei Popolari per l’Italia, che hanno già mostrato dissenso puntando il dito proprio contro i Dem. Reo, ad avviso del movimento che fa capo a Vincenzo Niro, di non tenere nella giusta considerazione i partiti minori e di aver disatteso tutte le promesse pre-elettorali. L’ex presidente del Consiglio regionale, del resto, è ancora in attesa di veder rispettato l’accordo per un posto in giunta firmato dal duo Frattura-Leva. Anche se oramai sembra quasi certo che il quarto assessore della giunta regionale sarà Micaela Fanelli. Nelle ultime ore si fa anche il nome di qualche esponente della società civile, stimato professionista con esperienze politico-amministrative all’epoca d’oro del ‘Ponte’ di Marcello Veneziale.

Ma la partita è tutta da giocare, difficile fare previsione prima del fine settimana. Non solo per il centrosinistra, ma anche per il centrodestra. Venerdì alle 15, infatti, si terrà una nuova riunione del tavolo politico a cui siederanno Forza Italia, Fratelli d’Italia e con ogni probabilità anche Noi con Salvini, alla luce dell’unità di intenti raggiunta a livello nazionale con il via libera della candidatura a sindaco di Roma di Guido Bertolaso. Per ora il nome condiviso potrebbe essere quello dell’ex sindaco Gabriele Melogli. Non prima di capire cosa farà il generale Giacomo d’Apollonio (il cui nome piace molto a Fratelli d’Italia) che, proprio nei giorni scorsi, ha chiesto a partiti e movimenti di sapere quali sono le reali intenzioni verso una sua ricandidatura, purché sotto le insegne di una coalizione allargata e trasversale, di centrodestra ma non solo. Se non si dovesse raggiungere un accordo di coalizione, Forza Italia potrebbe decidere invece di puntare su Raimondo Fabrizio. E a quel punto, ognuno per sé.

 

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