La polemica di De Matteis: “Mattarella ha cancellato le Province prima ancora di una legge”

CAMPOBASSO. La soddisfazione del governatore Paolo di Laura Frattura, l’elogio del presidente della Commissione bilancio della Camera da una parte. La polemica sollevata dal presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, dal senatore di Ncd Ulisse Di Giacomo e da alcuni sindaci della regione. La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha portato con sé apprezzamenti ma anche critiche.
“Il presidente è andato via facendoci i complimenti – ha detto Frattura –al termine della visita – ci ha detto gran bella regione” Il capo dello Stato ha avuto modo di ammirare il Molise dall’elicottero e con le immagini. Ritengo che abbia detto cose importanti, parlando delle aree interne. Ora mi auguro – ha aggiunto il governatore – che questa visita ci accompagni in questa difficile fase di ricostruzione della regione, che ha sicuramente bisogno dell’attenzione delle massime istituzioni della nazione”.
Di tenore opposto la posizione di De Matteis, che ha fatto sapere che non avrebbe partecipato alla cerimonia, in polemica con la decisione di cancellare dal cerimoniale “le Province e i presidenti delle Province”. “Ho formalmente rinunciato all’invito rivoltomi dall’Università – ha spiegato De Matteis – mi sento offeso, nella mia qualità di pubblico ufficiale, tutt’oggi ancora in carica, per essere stato delegittimato dal Quirinale che non mi ha permesso di portare il saluto e le istanze del territorio che rappresento. Il saluto di un popolo che mi legittimamente eletto – ha rincarato la dose De Matteis – a differenza sua, eletto da un Parlamento abusivo. Complimenti al presidente per aver cancellato le Province, ancor prima di una legge”.
Una posizione dura, così come quella di Ulisse Di Giacomo, basata però su altre motivazioni, chiarite in una lettera inviata a Mattarella. “Ho ringraziato il rettore Palmieri – ha spiegato il senatore di Ncd – ma ho rinunciato ad essere presente all’incontro con il presidente Mattarella, che pure ho orgogliosamente contribuito ad eleggere. Il mio dissenso – ha quindi chiarito – è dovuto al fatto che non intendo in nessun modo essere rappresentato da Frattura, e perché al suo posto avrebbero dovuto parlare i comitati per la salvaguardia degli ospedali, i sindaci delle aree interne, i 12 mila disoccupati, i medici che non riescono a coprire i turni negli ospedali, i giovani disperati costretti a lasciare la loro terra”.
Quindi i sindaci. Alcuni di loro hanno protestato perché offesi dal ruolo loro assegnato. E soprattutto dal posto assegnato loro nell’aula magna. Alle ultime file. Senza la possibilità di indossare la fascia tricolore. Quindi di rappresentare ufficialmente il territorio. Luigi Valente, primo cittadino di Vinchiaturo, ha lasciato l’aula prima dell’intervento di Mattarella. Posizione condivisa dal primo cittadino di Petrella Tifernina Alessandro Amoroso.
E se in Molise non sono mancate le polemiche, apprezzamenti sono arrivati dal presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia. “L’inaugurazione del Centro di ricerca per le aree interne – ha evidenziato Boccia – è una buona notizia per l’intero Paese, come ha ricordato il presidente Mattarella, considerato che le aree marginali coprono la parte maggiore dell’Italia e ne rappresentano l’ossatura territoriale. Investire sulle aree interne, sulla ricerca applicata attraverso i nuovi centri e il coinvolgimento di giovani talenti del Mezzogiorno, ha ancora più senso al tempo dell’economia digitale. Alla politica spetta il compito di dare ai giovani, agli studenti, ai ricercatori tutti gli strumenti per poterci credere. La presenza e le parole del presidente Mattarella aiuteranno senza dubbio tutti a fare ancora di più e meglio”.
C.S.