ISERNIA. Pronto Soccorso al collasso: succede al Veneziale di Isernia, dove medici costretti a turni massacranti devono far fronte anche all’emergenza che si è determinata nel reparto di Medicina, nel quale i camici bianchi sono stati esentati dal turno di notte.
Una situazione che va avanti da tempo. Tante le proteste e poche le risposte. Per questo altri due medici avrebbero deciso di andare a lavorare altrove, mentre cinque lo hanno già fatto nel corso dell’ultimo periodo. Ne resteranno sei: dei quali solo tre a coprire i turni di notte. A rischio c’è naturalmente la possibilità di garantire ai pazienti un’assistenza adeguata. Perché con due reparti, di fatto, da gestire, si rischia di non poter far fronte ad eventuali emergenze.

Chiaro che l’unica soluzione per sopperire alla situazione che si è determinata è quella di pagare turni aggiuntivi a medici di altri reparti. Ma mancano le risorse, quelle necessarie per assumere nuovo personale o, quanto meno, per evitare ai medici in servizio di decidere di andare via.

Ma c’è di più. Fonti interne all’ospedale riferiscono di turni massacranti, ma anche di mancato rispetto dei riposi compensativi previsti dal contratto nazionale del lavoro. Ore straordinarie convertite in riposi che non verrebbero però riconosciute dall’Asrem. Per questo c’è chi, in assenza di risposte immediate, avrebbe scritto all’Asrem dicendosi pronto ad adire le vie legali per vedere riconosciuto i propri diritti. Ma anche qui, dai vertici, nessuna risposta. Pazienti e medici sono sempre più sulla stessa barca: e un porto sicuro, all’orizzonte, non si vede neppure col binocolo.