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La lunga ‘Gypsy Night’ di Monteroduni, l’omaggio dell’Eddie Lang a Django Reinhardt

Serata interamente dedicata al Jazz Manouche con Paulus Schafer e il Dario Napoli Modern Manouche Project. Sul palco del Castello di Monteroduni anche “Les Garçons De Belleville” formazione di gypsy jazz molisana al 100% che si appresta a realizzare il primo CD (GUARDA LA FOTOGALLERY)


 

Articolo e fotogallery di Pino Manocchio

MONTERODUNI. Anche la XXVII edizione dell’Eddie Lang Jazz Festival, come ormai consuetudine da qualche anno, ha voluto rendere omaggio alla musica di Django Reinhardt.

Oltre a Dario Napoli, già ospite del festival lo scorso anno con Sébastien Géniaux, la prestigiosa lista di artisti famosi del genere Manouche che si sono esibiti nei giardini del Castello di Monteroduni si è arricchita quest’anno con il nome di Paulus Schäfer, reduce da diversi concerti tenuti in Olanda e dalla partecipazione alla registrazione in gennaio del nuovo album del Dario Napoli Modern Manouche Project, “My Favorite Spot”.

Paulus Schäfer, che è anche compositore e arrangiatore, è considerato uno dei più talentuosi chitarristi gypsy-manouche dei Paesi Bassi. Nato in una comunità olandese Sinti-Rom, dove ha imparato a suonare la chitarra in età molto precoce, come quasi tutti i chitarristi di gypsy jazz, considera Django Reinhardt il suo idolo. Schäfer può vantare registrazioni discografiche ed esibizioni live con Stochelo Rosenberg, Fapy Lafertin, Tim Kliphuis, Jimmy Rosenberg, Dominique Paats, Bireli Lagrene, e Andreas Öberg.

Dario Napoli rappresenta uno dei nomi italiani più importanti del jazz manouche. Anche se Django Reinhardt è l’ispirazione principale della sua musica, nel suo Modern Manouche Project la sua versione di swing zingaro include influenze più contemporanee introducendo elementi di stili musicali più moderni come bebop, funk e jazz moderno. Il risultato è un suono imprevedibile ed esuberante, che attinge contenuti da varie epoche musicali e che conduce l’ascoltatore attraverso una ricca esperienza sonora, senza mai abbandonare del tutto l’impronta gitana di Reinhardt. Anche a Monteroduni Dario Napoli ha suonato con i componenti ormai storici del suo Modern Manouche Project: Tommaso Papini (chitarra ritmica) e Nicola Pasquini (contrabbasso).

Ad aprire il concerto di Napoli e Schäfer è stato un quartetto di jazz manouche tutto molisano, fondato dal musicista isernino Andrea Antonilli (chitarra solista) con Emanuele Valente (contrabbasso), Matteo Iannaccio (violino) e Federico Manuppella (chitarra ritmica).

Les Garçons De Belleville (questo il nome del gruppo) hanno contagiato con la loro gypsy music tutto il numeroso pubblico presente con un’esibizione che ha visto anche la partecipazione straordinaria del clarinettista Giordano Carnevale e sorprendendo la platea con una ghiotta anteprima: la versione gypsy di una famosa canzone di Luigi Tenco, brano che farà parte, insieme a pezzi di molti altri cantautori italiani, del loro primo CD, in uscita nel 2018, interessante progetto musicale in cui canzoni storiche dei cantautori italiani saranno arrangiate in chiave jazz manouche.

La lunga notte gypsy è proseguita fino a tardi con le jam session nelle piazze del borgo.

L’appuntamento di questa sera, per la terza giornata del festival, sarà interamente dedicato al Modern Jazz con i concerti della “Californian Dream Band” feat. Otmaro Ruiz/Maurizio Rolli/Ciro Manna. L’opening sarà affidata al Manlio Maresca Trio “Manuals For Errors”.

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