Che ciò accada mentre i lavoratori della Ittierre ricevono solo una parte di ciò che spetta loro e, contemporaneamente, osservano le sempre più numerose auto di lusso in circolazione per Isernia o parcheggiate sulle strisce pedonali della città in un’affermazione di potere e impunità umiliante per chi potente non è…

Che ciò accada mentre, dicono, molti lavoratori del nostro territorio firmano buste paga da 1.400 euro e ne percepiscono solo 800…

Che ciò accada mentre il Comune di Macchia d’Isernia prova ad avere un doppio pagamento delle multe emesse per l’autovelox la cui validità in termini di diminuzione degli incidenti non è stata mai provata, raddoppiando la cifra (350 euro contro i 181 della sanzione), senza che alcuno controlli quelli che dovrebbero controllare gli estratti-conto del Comune stesso, costringendo così, per la loro inefficienza, al doppio pagamento gli automobilisti che hanno smarrito la ricevuta oppure facendo pesare sui contribuenti di Macchia d’Isernia i 13 euro di notifica per ogni multa emessa, qualora la ricevuta, come in molti casi avviene, è stata conservata.

Insomma, che ciò accada mentre non si fanno controlli sui veri evasori, sulle vere insicurezze, sulle vere cause di inquinamento materiale e morale di questo territorio…
…ciò è grave.

Chiudiamo l’anno con un evento culturale ritardato per un controllo: 700 persone lasciate in attesa dello spettacolo di Natale, per lo sfizio di chissà chi.

Mentre ce ne sono 90.000, di spettatori, in tutta la provincia, ad attendere ben altri controlli.

Speriamo che sia solo l’inizio: che abbiano cominciato da Salvatore e Giovanni – a cui, per la cronaca, non è stato contestato alcunché – e che il 2018 ci faccia spettatori di un teatro della realtà in cui ciò che è sotto gli occhi di tutti venga portato finalmente sul palcoscenico. Altrimenti si rimarrà nella solita farsa. Che in teatro è dignitosa quanto una tragedia. Nella realtà sarebbe pietosa quanto una ennesima sconfitta.

Insomma, speriamo che la finanza, i pompieri, i responsabili di sala – e di altro – vengano utilizzati meglio e nel modo giusto. Così come fanno, nel loro lavoro, Salvatore e Giovanni con i loro ragazzi… togliendoli dalla strada, dalla noia mortale e dalla bruttezza insopportabile a cui è condannato questo Medioriente d’Italia.