La dura nota a seguito di un incontro tra il noto sindacalista e il vertice pentro dell’Inps. Si attende ora una convocazione dal governatore e dall’assessore al Lavoro


ISERNIA. Molto più che un intoppo burocratico dietro la mancata corresponsione delle mensilità arretrate degli ex dipendenti Ittierre in mobilità.

In un rimpatto di responsabilità tra Inps e Regione sembrava si trattasse ormai di ottenere soltanto un ‘codice’ per sbloccare l’erogazione delle spettanze. Ma non sarebbe così.

A denunciarlo Emilio Izzo, portavoce di Dignità e Lavoro Molise, il quale riferisce – attraverso una nota stampa – gli esiti di un incontro tra lo stesso e il vertice dell’Istituto di previdenza pentro.

“Magari mancasse solo il codice, – tuona il noto sindacalista – il problema vero e drammatico sta nel fatto che, di tutta la procedura propedeutica alla formalizzazione dei pagamenti, nulla è stato fatto dalla Regione, in modo particolare dall’attuale assessore al ramo. Per chi non fosse a conoscenza della procedura, la stessa può essere recepita con la circolare n.13 del 27 giugno 2017, con la quale si stabiliscono le tappe per giungere alla mobilità. Nello specifico si chiarisce che, i soggetti beneficiari, debbano ricadere in quelle aree dove insiste un’area di crisi complessa, richiesta dalle regioni e riconosciuta dal ministero competente. In particolare è stato previsto che, prima di procedere a qualsiasi autorizzazione di trattamento di mobilità in deroga, le regioni devono presentare al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il piano regionale di politiche attive del lavoro contenente, oltre alle specifiche misure di politica attiva, anche l’elenco nominativo e il c.f. dei lavoratori interessati, la data di cessazione del precedente trattamento di mobilità ordinaria o in deroga, il periodo di godimento del trattamento concesso in prosecuzione ed il costo della stessa.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dopo aver effettuato la propria valutazione in ordine alla sostenibilità finanziaria del trattamento, – spiega ancora Izzo – comunica all’INPS e alla Regione richiedente che quest’ultima può procedere alla autorizzazione dei trattamenti previsti. Una volta ricevuto l’assenso da parte del ministero, la Regione emana un decreto di concessione conforme, in relazione all’elenco dei beneficiari, alla durata del trattamento ed al periodo concesso, a quanto valutato positivamente dal ministero vigilante. I decreti regionali, da trasmettere all’INPS, devono espressamente indicare tutta una serie di informazioni così come richiesto dalle leggi o decreti.

Per farla breve, – conclude indignato il portavoce – nulla è stato fatto, manca ancora il decreto della regione per attivare i passaggi successivi al ministero, poi all’INPS nazionale. E così, tra una bugia e un’altra, circa 250 ex lavoratori della provincia di Isernia e un centinaio della provincia di Campobasso ad oggi restano senza sostentamento alcuno”.

Si attende ora la convocazione di un incontro con la Regione.

 

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