La Regione Molise che ha dovuto saldare le pendenze con il gestore della corrente elettrica per un ente chiuso dal 2015
RICCIA. Capita a tutti di dimenticare una bolletta, magari finita sotto un cumulo di pubblicità. E’ però quanto meno strano che capiti in un contesto istituzionale. Ma tutto è possibile: come dimenticare le cifre esorbitanti accumulate da una azienda speciale di emanazione regionale che ha raggiunto importi da svariate migliaia di euro tanto da dover cambiare fornitore pur di non farsi staccare la corrente?
In questo caso specifico la somma è di certo più modesta, ma comunque “pagano” i cittadini che hanno tutto il diritto di chiedere lumi. Il fatto è presto detto: la Regione Molise ha dovuto saldare, nei giorni scorsi, gli arretrati in materia di consumi elettrici per la Comunità Montana di Riccia. Che, sulla carta, non esiste più. Ma, evidentemente, consuma (e pure parecchio).
La determinazione dirigenziale è la numero 4752 del 19 settembre scorso. Oggetto: “Ex sede della Comunità Montana in Riccia destinata all’U.O.T regionale. Liquidazione fatture”. Totale da saldare? Quattromila e 102 euro più Iva, per un totale di oltre 5.000 euro. La ricostruzione più plausibile potrebbe essere così raccontata: nel 2015 la Comunità Montana di Riccia chiude i battenti, ma gli uffici restano a disposizione dell’U.O.T (una sorta di ufficio periferico dell’assessorato regionale, ndr), che, stando a quanto è stato possibile apprendere, consta di sole due stanze nelle quali operano alcuni dipendenti. Si provvede alla chiusura dei contratti di gas e acqua ma quello di fornitura della luce resta in piedi, sebbene – a quanto pare – sia stato segnalato opportunamente ai competenti uffici regionali. Nella nota scritta si comunicava, appunto, che occorreva procedere a una voltura, oppure a un nuovo contratto di fornitura stante la chiusura dell’ufficio.
Cosa sia accaduto non è dato sapere; di certo però dal dicembre 2015 al luglio 2016 nessuno deve aver provveduto al pagamento delle bollette, che sono pure “salate”.
Dicembre 2015 – gennaio 2016: euro 1.653,62.
Febbraio-marzo 2016: euro 1682,41.
Aprile-maggio 2016: euro 631,08.
Giugno – luglio 2016: euro 153,78.
Certo, gli inverni sono rigidi qui da noi. E poi, non avendo fornitura del gas ci si sarà riscaldati con le stufe elettriche. Ma superare i 3.300 euro di spesa per i consumi dei quattro mesi più freddi non vi pare un po’ eccessivo?
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