Una proposta che nasce anche alla luce del malcontento legato al fatto che le amministrazioni comunali hanno poca voce in capitolo rispetto alla gestione dell’accoglienza. “Con il sistema degli affidamenti diretti a soggetti privati si bypassano le volontà delle singole comunità – spiega Di Lucente -, mettendo davanti a tutto il tornaconto economico della cooperativa di turno. Le più coscienziose lavorano per una integrazione reale, ma la maggior parte di esse ha solamente fiutato il business. Un business che fa gola a tanti.
Non dobbiamo dimenticare i dati del rapporto redatto dalla ‘Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza’ dopo due anni di lavoro che, sommati a quelli dell’Autorità anticorruzione, spiegano nel dettaglio come l’accoglienza dei migranti sia un business ghiotto per la criminalità organizzata. Che potrebbe utilizzarlo come testa di ponte per insediarsi anche nei piccoli centri del nostro Molise.
La commissione parlamentare ha stilato una tabella in cui esamina gli affidamenti diretti a soggetti privati, facendo notare l’anomalia molisana. Se a livello assoluto il numero di affidamenti diretti maggiore è in Lombardia (259 su 1507, comunque meno di uno su cinque), in percentuale la cifra più alta spetta alla Calabria (75 su 152, ovvero quasi uno su due), seguita da Molise e Sardegna. Questo perché “se ci sono posti da reperire in emergenza, la Prefettura può fare una procedura d’urgenza e affidare direttamente la gestione di richiedenti asilo a proprietari di strutture senza passare da un bando. Una situazione – conclude il consigliere regionale – che non è più possibile accettare”.
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