Il giudice ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato molisano Giuseppe Di Carlo e ha assolto la bionda procuratrice dall’accusa di aver diffuso i dati sensibili dell’ex marito sui social
CAMPOBASSO. Il Molise non esiste? Non è affatto così per Wanda Nara che oggi, grazie alla difesa del suo avvocato molisanissimo di Campomarino, Giuseppe Di Carlo, è stata assolta “per non aver commesso il fatto”.
La sentenza del processo di primo grado è arrivata stamattina: lei, la biondissima e sempre succinta moglie e manager dell’attaccante dell’Inter Mauro Icardi, era imputata – come è arcinoto – nel processo davanti alla seconda sezione penale di Milano con l’accusa di avere postato su Twitter e Facebook, condividendoli pubblicamente, i dati personali, tra cui il numero del cellulare, dell’ex marito e attaccante argentino Maxi Lopez. Il giudice l’ha assolta con la formula che ricalca la ‘vecchia’ insufficienza di prove.
Il pm aveva chiesto per Nara una condanna a 4 mesi. Ma il giudice Paola Bulgarelli della seconda penale del Tribunale milanese, sulla base del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale, ovvero perché “manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova” l’ha assolta.
Accolta su tutta la linea (a questo punto vincente) la tesi dell’avvocato Giuseppe Di Carlo (nella foto, ndr) che, nella scorsa udienza, ne aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che “non vi sia la prova della sua responsabilità”, ossia che “sia stata lei l’autrice dei post sui social network e nemmeno che abbia creato un danno al calciatore”.
Incassata l’assoluzione, ora tocca a ‘mister’ Nara, cioè Mauro Icardi che stasera (maltempo permettendo) sarà impegnato in un ‘faccia a faccia calcistico’ sul campo dell’Olimpico, contro Ciro Immobile.
E, in campo, non ci sarà nessun Giuseppe Di Carlo ad aiutarlo!
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