Sfilano le ‘macchine’ commissionate nel 1740 al giovane e talentuoso ‘piccolo Leonardo’ di Campobasso: sono ‘nude’ e mostrano senza filtri l’ingegnoso metodo inventato per trasportare angeli, santi, diavoli e madonne sospesi tra cielo e terra. FOTO E VIDEO
CAMPOBASSO. Le ‘candeline’ per omaggiare il trecentesimo compleanno del Maestro Paolo Saverio Di Zinno sono pronte. Non resta che soffiarci su.
Campobasso celebra oggi uno dei suoi figli più talentuosi con una straordinaria edizione della sfilata dei Misteri, gli ‘Ingegni’, che si tengono per la prima volta in inverno e con temperature decisamente migliori rispetto a quelle consuete. In mattinata una coltre grigia di nuvole ha impensierito e non poco ma dal primo pomeriggio un sole tipiedo ha cominciato a splendere, per rendere la giornata storica più accogliente per i figuranti (la maggior parte dei quali bambini) e per le migliaia di turisti attesi in città.
L’USCITA DAL MUSEO. Sono le 15 quando le ‘macchine’ del Di Zinno escono, una dietro l’altra come la tradizione vuole, dal museo dedicato ai Misteri.
La folla che attende il momento è come sempre emozionata. E’ anche questo un giorno unico e storico: gli ‘Ingegni’ escono senza figuranti, come invece accade da sempre. Le ‘macchine’ sono nude e raccontano – senza filtri – la ‘visione’ del Maestro Di Zinno quando diede loro vita e ne immaginò la sorpresa che avrebbero suscitato nel vedere i bambini sospesi tra cielo e terra, il loro incedere lento lungo le strade della sua Campobasso che, proprio grazie al ritmo cadenzato dei passi dei portatori, avrebbe animato ogni raffigurazione religiosa. I portatori attendono il proprio turno per entrare nell’area antistante il museo e caricare l’ingegno.
