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Isernia, il tributo ai Led Zeppelin è un successo di pubblico e di umanità

Le note della grande band inglese risuonano nell’auditorium per i numerosi spettatori: il ricavato è stato devoluto all’Afasev. GUARDA LE VIDEOINTERVISTE


ISERNIA. Non capita spesso che Isernia senta le note del rock vero, quello più puro, nato negli anni 60 a colpi di schitarrate, suoni distorti e voci spinte, quasi urlato: quel rock che tuonava ribellione e che era al tempo stesso antico e moderno, quella musica nuova che parlava però del nostro Io più intimo. Ci hanno provato per molti anni tantissime persone, ma pochi sono riusciti a riportare in scena l’energia e la carica di quella musica. Ispirarsi e omaggiare una band leggendaria come i Led Zeppelin, del resto, non è mai semplice: ma sabato sera c’è stato un momento in cui l’appassionato vero ha avuto un brivido lungo la schiena, quando i Led Experience hanno attaccato ‘Immigrant Song’ e la voce della frontman Federica Leva si è levata, primordiale come una tempesta di pioggia, sopra quel ritmo frenetico e quei suoni potenti. Sabato sera sul palco dell’auditorium di Isernia è andato in scena il Rock.     

Tutto nasce un anno fa per volere di Roberto Petrocelli, il batterista e ideatore del progetto, che insieme alla sorella Diana trova la collaborazione di Maria Antonietta Tortola – presidentessa dell’associazione Mari Ser – e il patrocinio del Comune di Isernia per realizzare l’idea: celebrare i Led Zeppelin, che nel 2018 compiono 50 anni, con un grande concerto tributo il cui devoluto sarebbe andato in beneficenza – l’incasso è stato infatti donato all’Afasev. Un anno dopo sembra incredibile ma Isernia è tappezzata di manifesti con i loghi della band inglese, e tutta la città si (ri)scopre in fondo non solo amante della buona musica, ma come sempre delle giuste cause quando è chiamata ad esserci.

E i Led Experience – band messa in piedi ad hoc da Petrocelli che lo vede alla batteria con Alex Tancredi alle tastiere, Claudio D’Amico alle chitarre, Andrea Ferrante al basso e Federica Leva alla voce – dimostrano di essere professionisti che lavorano e sanno offrire al pubblico lo spettacolo che merita. Un concerto eccellente, nei suoni – riprodotti con maestria e risultato di mesi di studio, come ci ha raccontato Tancredi – e nella scelta dei brani, che vanno dai ‘classici’ a quelli meno ascoltati e anche meno eseguiti in live dagli stessi autori. Si passa dalle atmosfere sognanti di ‘The ocean’, ‘Over the hills and far away’ e ‘All of my love’ a quelle più dure e pure di ‘Communication Breakdown’, ‘Black Dog’, ‘Moby Dick’ ed ‘Heartbreaker’: ma è quando suonano le note di ‘Kashmir’, ‘Whole Lotta Love’ e soprattutto ‘Stayrway to Heaven’ che il numeroso pubblico premia l’esecuzione di questi musicisti con scroscianti applausi a scena aperta.

Una nuova dimostrazione di come gli eventi, quando ben motivati e ancor meglio realizzati, possono trovare spazio e risposta dal pubblico isernino, desideroso di cultura di qualità.

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