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Emergenza migranti, l’appello dei Radicali: Termoli apra a Sea-Watch e Sea-Eye

Un gesto simbolico di integrazione e accoglienza: l’iniziativa coinvolge diversi soggetti dalla politica all’associazionismo molisani


TERMOLI. Continua l’odissea delle navi Sea-Watch e Sea-Eye, da giorni in mare con a bordo 49 naufraghi soccorsi nel Mediterraneo. Nello specifico, 32 persone dal 22 dicembre si trovano sulla Sea Watch e altre 17 dal 29 dicembre sono sulla Sea Eye. “Nessuno potrà dire che non lo sapeva. A causa della lunga permanenza a bordo con cattive condizioni meteo, molti degli ospiti soffrono di forte mal di mare. Per una persona malnutrita e indebolita, la conseguente disidratazione può mettere a repentaglio la sua condizione” scrive Sea-Watch Italia in un tweet allegando il rapporto del team di medici a bordo della nave che lanciano un appello chiedendo la disponibilità di un porto sicuro. E anche dal Molise arriva da più voci l’appello umanitario per dare un segnale di vicinanza, di apertura e integrazione nei confronti delle due imbarcazioni e dei loro passeggeri.

“Da dodici giorni due navi, la Sea-Watch 3 e la Sea-Eye, stanno vagando nel Mediterraneo in cerca di un porto sicuro dove far sbarcare 49 migranti bisognosi di cure e assistenza – si legge nel comunicato congiunto inviato da Radicali Molise – Finora, nonostante le drammatiche condizioni a bordo, dagli Stati europei non è arrivata una risposta ai numerosi appelli lanciati dalle due navi. Non è questa l’Europa in cui crediamo. Noi riteniamo che l’Europa non debba rinunciare a propri valori di accoglienza, integrazione e rispetto della dignità umana. Per questo, chiediamo che il Comune di Termoli, con altri comuni costieri aderenti alla rete Sprar, dichiari simbolicamente il proprio porto aperto e sicuro. Una terra come quella molisana, che conosce bene il fenomeno dell’emigrazione e che si è sempre distinta per le buone pratiche di accoglienza e integrazione dei migranti, non può rimanere indifferente di fronte a una violazione così palese dei più elementari diritti umani. Invitiamo dunque il Sindaco e il Consiglio Comunale di Termoli a riunirsi urgentemente in via straordinaria per manifestare attenzione a questo problema e dimostrare così concretamente che un’Europa migliore non parte da Bruxelles o dalle capitali nazionali, ma dall’impegno dei suoi cittadini in ogni parte del continente. Facciamo in modo da rendere Termoli un esempio di città veramente europea, con una rivendicazione orgogliosa dei valori di apertura e integrazione”.       

L’appello è stato firmato da più voci della politica e dell’associazionismo molisano, e finora conta l’appoggio dell’onorevole Giuseppina Occhionero, di Mario Pietrunti – direttore Radicali Italiani – e Gianmarco Cimorelli, coordinatore Radicali Molise; si leggono anche Paolo Marinucci di Libera Termoli, Legambiente Molise, la Caritas diocesana Campobasso/Bojano, ARCI Immigrazione Isernia, l’associazione ‘Dalla Parte degli Ultimi’, la Casa del Popolo Termoli e Basso Molise, Rifondazione Comunista Termoli e Basso Molise, Shomer ONLUS, Koinè cooperativa sociale e Viviana Pizzi di ‘Ridiamo voce alle donne’. È possibile ‘firmare’ idealmente il testo del comunicato manifestando il proprio appoggio a radicalimolise@gmail.com.

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