Maledizioni e accuse in aula: Toma tende la mano, Greco rifiuta il calumet della pace

“A livello umano è inaccettabile quanto accaduto in aula e non mi soffermo su quello che è successo nel corso delle Commissioni che hanno preceduto le sedute sul Bilancio. Per questo chiedo che siano verificati i fatti e le parole rivolte nei miei confronti, che hanno ferito la mia sensibilità”.

E siccome, da che mondo è mondo, ad un’azione corrisponde una reazione, Toma e Micone replicano piccati.

Il succo del discorso è chiaro: la situazione è degenerata ma la ‘colpa’ è anche dell’atteggiamento tenuto dal consigliere regionale, dalle sue parole spesso fuori dal seminato e dai gesti di cui si è reso protagonista non solo nel corso della sessione di bilancio. “Le ricordo che lei mi ha lanciato le carte in faccia” strepita Toma.

La faccenda non è chiusa, quindi: al timido tentativo di Toma di chiudere bonariamente la questione, si oppone Greco che rilancia, chiedendo la verifica delle riprese video (le stesse che poi ha utilizzato per raccontare gli episodi e additate come manipolate dal presidente della Regione) e del resoconto stenografico delle dichiarazioni rilasciate in aula dal governatore e dal vertice dell’assise consiliare.

Niente calumet della pace. Alla prossima puntata.

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