I Carabinieri indagano a 360 gradi per accertare le cause del decesso del piccolo di 10 mesi, figlio di un ingegnere di Isernia, avvenuto in un asilo di Roma
ISERNIA/ROMA. Cosa è accaduto al bimbo di 10 mesi, figlio di un ingegnere di Isernia, morto ieri al nido ‘Pastrocchi e scarabocchi’ in via della Marrana all’Appio a Roma? L’ipotesi più accreditata al momento resta quella del malore, ma le indagini dei Carabinieri vanno avanti a tutto campo per accertare le reali cause del decesso.
In attesa delle risposte dell’autopsia, stando a quanto riferisce il Corriere.it, le educatrici sono state interrogate anche per verificare se sono state rispettate tutte le misure di sicurezza all’interno della struttura, compresa l’attivazione degli allarmi anti-respiro. Naturalmente i militari della Stazione Tuscolano e della Compagnia Piazza Dante stanno anche compiendo accertamenti sullo stato di salute del piccolo. La madre avrebbe assicurato che stava bene e che non era affetto da nessuna patologia. Verificati anche i vaccini somministrati al piccolo nei mesi scorsi. Al momento non sono state riscontrate anomalie in tal senso, ma verranno comunque compiuti ulteriori accertamenti.
Nella giornata di ieri, gli investigatori hanno ascoltato la coordinatrice e quattro educatrici della struttura frequentata da una ventina di bimbi, da pochi mesi a tre anni. È stata una di loro, di 25 anni, a chiamare i soccorsi alle 11.41. Il Corriere riferisce che “dopo essersi accorta che il piccolo si muoveva nel lettino, si agitava, respirava male. Un’ora prima della tragedia il bimbo, aveva mangiato un omogenizzato, giocato con le educatrici impegnate in un laboratorio e poi si era addormentato per il riposino prima di pranzo. Un’abitudine rispettata anche nelle settimane scorse”.
La donna ha riferito di essere stata con il piccolo 15 minuti per farlo addormentare. Poi ha detto di essersi alzata per cambiare il pannolino e, quando dopo una decina di minuti è tornata, si è accorta che il bimbo era cianotico. I Carabinieri, coordinati dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, sono dunque in attesa dei risultati dell’autopsia all’Istituto di medicina legale dell’università La Sapienza.
