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Sanità pubblica in coma: in attesa dei medici dell’Esercito, i Nas ‘visitano’ gli ospedali

“Dopo il tentativo di richiamare in servizio dirigenti medici in quiescenza per superare la mancanza di personale, oggi insufficiente e ridotto al minimo, al punto di non garantire neanche la turnazione nei vari reparti dei presidi ospedalieri, si apprende dalla stampa della proposta di utilizzare i medici dell’Esercito militare. Come la prima proposta – spiegano in una nota stampa i referenti del Comitato San Timoteo – che è stata ripresa anche da altre regioni, anche quest’ultima iniziativa ha avuto risalto dagli organi di informazione nazionale, nello stesso tempo, però, il Molise con il suo servizio sanitario regionale viene raffigurato in uno stato disperato, al punto di rivolgersi all’Esercito, per avvalersi di personale medico militare, per il periodo necessario all’espletamento di nuovi concorsi.

Come si dice: ad estremi mali, estremi rimedi! Riteniamo che bene abbia fatto il Commissario Giustini, da pochi mesi incaricato nel delicato compito di riorganizzare il nostro servizio sanitario regionale, gravato da un debito maturato negli anni passati, e cosa ancora più grave ritrovarsi, dopo gli ultimi tre anni in cui il Molise ha beneficiato del contributo di solidarietà da parte della Conferenza delle Regioni, nell’anno 2018 nuovamente con una gestione deficitaria, riproducendo debito, e con la grave conseguenza di non poter assumere nuovo personale a causa del blocco del turn over, oltre a gravare i Molisani delle maggiorazioni su Irpef, Irap, ed accise varie. Lo stato critico in cui oggi versa il servizio sanitario regionale molisano è frutto di una inadeguata programmazione sanitaria operata nell’ultimo decennio, molto ha inciso il P.O.S. 2015-2018 del Presidente Frattura, aggravando fortemente le strutture sanitarie pubbliche, con tagli e risparmi praticati principalmente, se non in esclusivo, sul personale. Ciò ha portato al risultato che è sotto gli occhi di tutti: mancato equilibrio di gestione, riduzione dei servizi sanitari al lumicino, lunghe liste di attesa. Oggi, il solo sentire la previsione di chiudere il reparto di ortopedia nell’Ospedale San Timoteo di Termoli, già in gravissime difficoltà negli altri reparti, in primis il Pronto Soccorso, per il personale insufficiente, fa rabbrividire. Ciò è impensabile, anche perché è l’unico presidio ospedaliero dell’intero basso Molise, che vede una popolazione costante di oltre 105.000 residenti, e che nella stagione estiva, con gli ospiti e villeggianti, supera di molto i 200.000. Confidiamo nell’operato del Commissario Giustini, e auspichiamo che, con la sua autorevolezza, con il nuovo P.O. 2019-2021, il ‘San Timoteo’ possa offrire e garantire una buona sanità anche nel basso Molise, tornando ad essere il fiore all’occhiello del servizio sanitario regionale, come in passato. Sarà una scelta oculata, in quanto è struttura di ‘frontiera’ quindi strategica per la mobilità, capace di ridurre il flusso dei molisani verso le strutture extraregionali e attrarre i cittadini delle regioni limitrofe, facendo così crescere la mobilità attiva, diminuire quella passiva, a beneficio di una gestione in equilibrio. In più occasioni il Comitato ha sollecitato attenzioni sull’argomento all’intera classe dirigente ed eletti, in primis i Sindaci, nelle varie istituzioni ed Enti (Parlamento, Regione, Provincia, Comuni,…) registrando solo un silenzio assordante”.

Completamente diversa la posizione del sindaco uscente di Campobasso, Antonio Battista, che rimarca invece la contrarietà sempre espressa ai provvedimenti di commissariamento.

sindaco battista 25 marzo 2019

“In tempi non sospetti durante due cerimonie, nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico e del Giuramento d’Ippocrate, ho manifestato il mio disappunto e l’inadeguatezza rispetto alla nomina dei commissari ‘esterni’ perché da sempre sono convinto del ruolo primario che la politica ha e deve avere soprattutto nel ricercare le soluzioni più adeguate al territorio – spiega in una nota stampa -.  Ad un anno dalle elezioni politiche che hanno portato a Palazzo Chigi la Lega e i 5 Stelle, il livello della sanità è decisamente peggiorato e il settore fa acqua da tutte le parti continuando a creare disservizi alla popolazione. Una popolazione che già paga lo scotto di vivere in un Molise sempre più bistratto e dimenticato e che da troppo tempo deve fare i conti con il caos di un comparto delicato e che inevitabilmente sta a cuore all’intera collettività. I tavoli tecnici che si sono susseguiti non hanno sortito alcun effetto, anzi hanno creato ancora più disagi a Campobasso, dove si concentra e arriva il maggior numero di utenti, come nelle altre strutture ospedaliere della regione. Mi chiedo dunque quali siano stati i risultati di questa scellerata decisione del governo. Risultati più che deludenti, sotto gli occhi di tutti, e assolutamente lontani dalle aspettative e da un’utenza sempre meno soddisfatta e proprio rispetto ad una situazione che degenera chiedo al governo un intervento deciso. Credo che questa città e questa regione meritino di più, come sono convinto che il tipo di delega ricevuta dal governo dai due commissari non abbia contribuito al raggiungimento di nessuno degli obiettivi preposti”.

Intanto ieri i Carabinieri del Nas hanno fatto visita alle strutture ospedaliere di Isernia e Termoli: nei reparti a rischio chiusura hanno verificato se si paventassero interruzioni del pubblico servizio ma a quanto è dato sapere livelli di assistenza ed emergenze sono garantite. Ancora.

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