Il governatore: non chiudere i Punti Nascita finché il ministro della Salute Grillo non convocherà le Regioni in sofferenza. E si lascia andare ad una singolare performance con un assolo per chitarra … ma senza chitarra.  GUARDA IL VIDEO


CAMPOBASSO. Sanità, rapporti con la maggioranza e le minoranze, nomine politiche, con il Governo e con il Ministro della salute, Contratti istituzionali di Sviluppo e anche una singolare performance canora per sottolineare l’amore per la musica e in particolare per la chitarra: il presidente della Regione Donato Toma a tutto campo con isNews nella diretta moderata dalla nostra collega Carmen Sepede.

Inizia ovviamente dalla sanità, dopo la chiusura del Punto Nascita a Termoli, il governatore. E riferisce dell’incontro avuto due giorni fa con il sottosegretario leghista alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. “Qualche giorno fa – ha dichiarato Toma – gli ho rappresentano che il commissariamento della sanità, come istituzione, non funziona, non sono contro le persone: i commissariamenti vanno aboliti, ho anche chiesto di porre all’attenzione del Consiglio dei ministri la modifica della delibera di nomina dei commissari del 7 dicembre 2018; a mio avviso andrebbe inserita la necessità di chiedere il parere della Regione quando la struttura commissariale prende decisioni. Giorgetti mi ha ascoltato, ha convenuto sulla necessità di tornare sulla decisione presa e si è impegnato ad investire il Consiglio dei ministri sui miei desiderata”.

Toma ha poi ricordato, come ufficializzato con una nota stampa, di aver chiesto la revisione del numero dei parti necessari a mantenere in vita i Punti Nascita in Molise: 300, non più 500, un numero “sul quale sono stato drastico in Conferenza delle Regioni e in quella Stato-Regioni. E’ un anno che abbiamo posto la questione all’attenzione del ministro Grillo: non solo noi, ma anche Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna hanno lo stesso problema in determinate aree del loro territorio. E’ un anno che aspettiamo la convocazione e ancora non arriva, dunque – ha sottolineato il presidente – c’è responsabilità politica del ministro Grillo: ho fatto, pertanto, un preavviso nei confronti dello Stato, l’ho fatto con la ministra Stefani, chiedendo di non chiudere i punti nascita fino a quando non avremo discusso”. Da una statistica condotta, rimarca ancora Toma, negli ultimi 2 anni sono nati in basso Molise più di 700 bambini. “Come mai vanno a nascere a Vasto? C’è qualcosa che non mi torna, qualche manina? – si chiede ancora il presidente – Io me lo sto chiedendo e lo chiedo a quelle donne che hanno partorito fuori, sarebbe  interessante capire perché e da chi sono state indirizzate in tal senso. Riaprire il Punto Nascita è un obiettivo da risolvere adesso, non possiamo perdere tempo”.

Sgombra il campo anche sull’ipotesi ospedale unico, Toma: “Lo escludo – afferma perentorio – e non è nemmeno nelle corde dei commissari, credo si stia andando verso un ospedale centrale (a Campobasso) che avrà specializzazioni in numero rilevanti e i due spoke (Termoli e Isernia) . Sui 105 milioni di investimenti in edilizia sanitaria che stanno per essere sbloccati, i Ministeri hanno chiesto chiarimenti tecnici”. Poi un passaggio sulla proposta di integrazione dell’ospedale Cardarelli con la Fondazione Giovanni Paolo II: ‘Un’ipotesi bloccata – svela Toma – perché i ministeri affiancanti hanno posto eccezioni, ho l’impressione che la Fondazione non voglia realmente questa integrazione. La partita è in mano ai commissari”.

In merito alle dichiarazioni del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Greco, circa la soluzione individuata per il Pronto Soccorso dell’ospedale di Agnone, il presidente ha evidenziato che “se avessi fatto lo stesso, i 5 stelle mi avrebbero ‘bombardato’ di  mozioni e odg, sarei stato tacciato di clientelismo. Ad ogni modo il nosocomio di Agnone è inserito nel Pos e individuato quale ospedale di comunità, solo così si potrà salvare”.

Immancabile un passaggio politico sui rapporti con la Lega, principale partito del centrodestra: “Ottimi con il ministro Stefani e i sottogretari Coletto e Giorgetti, ma anche con il vicepremier Salvini. Non vedo perché, dunque, cambiare l’assessore della Lega in base a una mozione di sfiducia che si può democraticamente discuetere, ma non credo possa essere condivisa in quanto politicamente inopportuna. Gli assessori, com’è normale che sia, non sono perfetti, ma per ora non cambio nulla“.

E dopo aver ragionato di Contratti istituzionali di Sviluppo, di una seria strategia infrastrutturale, di turismo e cultura, incalzato dalla ‘nostra’ Carmen Sepede il governatore si lascia travolgere dall’amarcord.

“La musica tra le mie grandi passioni: a 14 anni ho ‘incontrato’ una chitarra acustica, regalo di mio padre. Poi la scuola di musica,  la chitarra elettrica e il gruppo ‘La nuova dimensione’. Tante tourneé in Molise ma anche fuori, soprattutto sulla riviera romagnola – confessa – ma a metà serata sparivo. Per fortuna che il tastierista riusciva a riprodurre il suono della chitarra!”

 Fra i virtuosi della sei corde, preferisce Carlos Santana e così, non avendo una chitarra a portata di mano, improvvisa, per i tantissimi utenti collegati online, un assolo… ma con la voce.

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