HomeSenza categoriaSanità, i sindaci del Cratere scrivono a Mattarella: 100mila cittadini di serie...

Sanità, i sindaci del Cratere scrivono a Mattarella: 100mila cittadini di serie B, decreto Balduzzi da rivedere

Dal cratere il grido di dolore di un territorio: la nota inviata anche all’attenzione della delegazione parlamentare, del governatore Toma, dell’Asrem e della struttura commissariale


TERMOLI. Quindici sindaci danno voce ad un territorio – quello del cratere sismico – che è stato dapprima colpito dal terremoto, poi nel tempo depauperato, che soffre per lo smantellamento dei servizi e per lo spopolamento, per l’assenza di opportunità e di prospettive. E che oggi si ritrovano a fare ancora una volta fronte comune per reclamare il diritto ad esistere  e ad avere pari opportunità.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la chiusura del Punto Nascita del San Timoteo e così Giuseppe Puchetti (Sindaco di Larino), Giovanni Di Matteo (Sindaco di San Martino in Pensilis), Alberto Florio (Sindaco di Santa Croce di Magliano), Raffaele Primiani (Sindaco di Ururi), Sabrina Lallitto (Sindaco di Casacalenda), Domenico Mele (Sindaco di Colletorto), Nicola Giovanni Montagano (Sindaco di Bonefro), Michele Miniello (Sindaco di Rotello), Vincenzo Tozzi (Sindaco di Guardialfiera), Giuseppe Ferrante (Sindaco di San Giuliano di Puglia), Domenico Antonio Colasurdo (Sindaco di Morrone del Sannio), Orazio Civetta (Sindaco di Ripabottoni), Nino Pellegrino Ponte (Sindaco di Montorio nei Frentani), Nicolino Macchiagodena (Sindaco di Montelongo), Salvatore Fucito (Sindaco di Provvidenti) hanno indirizzato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai parlamentari molisani, al governatore Toma e ai vertici dell’Asrem. Ma anche alla struttura commissariale, ‘responsabile’ di quella firma che di fatto da domani serra a doppia mandata le porte del reparto a causa dei deficit di sicurezza più volte rimarcati negli ultimi giorni come motivo della decisione che era nell’aria da anni. Un territorio che aveva come riferimento il ‘Vietri’ di Larino, diventato ospedale di comunità come quello di Venafro e come potrebbe accadere anche per il nosocomio di Agnone nell’ambito del Pos 2019-2021.

Scrivono i sindaci: “è da anni che la sanità regionale necessita di una seria riorganizzazione. I bilanci degli ultimi anni hanno mostrato le lacune del nostro sistema sanitario ed in particolare dell’offerta ospedaliera. L’enorme debito maturato è da ricondurre sicuramente ad una politica sanitaria poca attenta a livello gestionale ed a scelte passate che oggi risultano senza alcun dubbio destabilizzanti per l’intero sistema.

vietri

La sanità regionale, al fine di non incorrere negli stessi errori commessi in passato, ha bisogno di una riorganizzazione che fornisca livelli uniformi di assistenza, mantenga un equilibrio nella distribuzione delle strutture e dei servizi nell’ambito del territorio regionale, razionalizzi la spesa e valorizzi le eccellenze che attirano utenza extraregionale.

Sicuramente le ultime riforme in tema di riorganizzazione sanitaria non hanno rispettato gli obiettivi su indicati ed hanno penalizzato soprattutto il territorio del Basso Molise con le relative aree interne. Ne è un chiaro esempio la chiusura di alcuni giorni fa del punto nascita dell’Ospedale San Timoteo di Termoli. Dobbiamo, dunque, constatare che purtroppo si continua a non tener conto di questo territorio e pertanto abbiamo l’obbligo di rivendicare la necessità per tutto il basso Molise del rispetto dell’art. 32 della Costituzione, ovvero la garanzia del diritto alla salute per i cittadini di questo territorio.

Più letti

Lo sguardo di un inviato di guerra: a Campobasso arriva Giammarco...

Nuovo appuntamento con l’ottava edizione dell’art festival Poietika. A dialogare con l’ospite la giornalista Rai Maria Grazia Fascitelli CAMPOBASSO. Prosegue la programmazione di Poietika, l’art festival...
spot_img
spot_img
spot_img