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Provinciali, passo indietro del sindaco d’Isernia: ecco perché ho rinunciato

Niente sintesi sul suo nome: la competizione con un altro esponente del centrodestra avrebbe ulteriormente indebolito la coalizione


ISERNIA. Ha preferito farsi da parte, per non creare ulteriori frizioni nella coalizione. Così il sindaco d’Isernia, Giacomo d’Apollonio, spiega le motivazioni della sua mancata presentazione a presidente della Provincia di Isernia. Col voto in programma il prossimo 25 agosto, il primo cittadino del capoluogo sembrava essere il nome ‘logico’ intorno al quale trovare la quadra. Invece no: veti incrociati sul suo nome, secondo indiscrezioni in particolar modo provenienti dai centristi dell’Udc e dai Popolari, ne avrebbero determinato la rinuncia.

Intanto, su come si schiererà il gruppo consiliare a lui riconducibile, ‘Isernia in Comune’ c’è ancora incertezza: Felice Ianiro, sindaco di Frosolone, è il candidato uscito fuori dal tavolo di centrodestra (quasi) all’unanimità. Ma Alfredo Ricci, sindaco di Venafro, è il candidato di Michele Iorio, principale sponsor politico di d’Apollonio, alle Comunali 2016.

“Su cosa fare ci sarà un dibattito – ha detto il sindaco, interpellato sulla questione – In realtà ancora non abbiamo avuto il tempo di incontrarci e parlare. Io al tavolo di coalizione ero uno delle persone proposte per fare sintesi. È però venuto fuori il nome di un sindaco dell’alto Molise, il primo cittadino di Frosolone, Felice Ianiro, che non ho nessun problema ad accogliere. Tra l’altro è una persona molto perbene, che sicuramente potrà fare gli interessi di tutti. Poi è venuta fuori una seconda candidatura, quella del sindaco di Venafro, Alfredo Ricci. Durante il già citato tavolo il nome del sindaco del Comune capoluogo non ha fatto sintesi, mi hanno chiesto se comunque volevo essere della partita e io ho rifiutato, facendo un passo indietro. Non posso competere con un altro amministratore, anche perché essendo il sindaco del capoluogo di provincia sono e resto un punto di riferimento per gli altri primi cittadini, per cui non mi sembrava adeguato fare una competizione di questo tipo. La verità – ha concluso d’Apollonio – è che dal tavolo è uscito il nome del candidato e subito dopo sono stato contattato per valutare la mia volontà di candidarmi lo stesso”. Ma non lo ha fatto, per evitare altre clamorose spaccature.

 

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