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L’inciucio delle Provinciali, la furia di Di Lucente: centrodestra nel caos, Pd traditore dell’alto Molise

Per il capogruppo dei Popolari per l’Italia a Palazzo D’Aimmo occorre convocare con urgenza il tavolo dei partiti dello schieramento per capire cosa accade e “chi sta con chi”. Bordate all’indirizzo del vicesindaco di Agnone e di Maurizio Cacciavillani che, dopo aver lavorato ad un progetto di rilancio delle aree interne, ha votato il candidato di Venafro e non quello, più ‘vicino’, di Frosolone


di Lucia Sammartino

ISERNIA. Da destra e da sinistra: il tradimento dell’accordo politico e del patto stretto per salvaguardare il territorio dell’Alto Molise è arrivato da entrambi gli orizzonti. Si è materializzato prima con la candidatura di Alfredo Ricci, in contrapposizione con quella ‘concordata’ dallo schieramento di centrodestra e rappresentata da Felice Ianiro. Ha preso forma con la vittoria del sindaco di Venafro (sostenuto da quella stessa parte del centrodestra che aveva stretto l’accordo politico) ed è culminato con la presa d’atto che l’obiettivo degli ‘elettori’ (cioè gli amministratori) non è il territorio ma il proprio orticello.

Il ragionamento di Andrea Di Lucente, capogruppo dei Popolari per l’Italia in Consiglio regionale – partito che ha spinto per il sindaco di Frosolone come candidato alla Provincia di Isernia – è complessivo. Politico e di opportunità.

Politicamente, i Popolari per l’Italia si chiamano fuori dal coro di chi si agita in queste ore: non serve una verifica di maggioranza, sentenzia Di Lucente. “Fin dalle elezioni per il Comune di Campobasso, i Popolari per l’Italia hanno chiesto un tavolo politico dei partiti del centrodestra. Non siamo interessati alle poltrone e ai ruoli, per quelli c’è Michele Iorio che se ne occupa” dice, ironizzando ma non troppo sulla recente ‘uscita’ del collega di Palazzo D’Aimmo.

“Oggi è più che mai urgente che si tenga una riunione dei partiti, un summit politico, alla luce degli accordi presi e non mantenuti”.

ricci ianiro

Territorialmente, qualcosa non torna: il consigliere dell’Alto Molise, sul sindaco di Frosolone, aveva puntato per una sorta di ‘empatia territoriale’ che avrebbe dovuto suscitare fra gli amministratori di questa porzione di territorio, che grida aiuto da sempre. L’Alto Molise avrebbe trovato un alleato forte in Felice Ianiro, capace di condividere desideri e progetti da porre in essere per quelle aree dimenticate.

Non è andata così: l’accordo preso nel centrodestra è stato stracciato, come ha rimarcato anche Aldo Patriciello accusando senza timori Forza Italia, il partito nel quale milita e nel quale è stato eletto eurodeputato. Gli amministratori hanno scelto Alfredo Ricci, il ‘nome’ che non è stato ‘bollinato’ dal tavolo, ufficialmente uomo di centrodestra ma molto apprezzato nel centrosinistra. Trasversale, come si dice in questi casi.

“Non ho alcun problema con Alfredo – chiarisce subito Di Lucente – ma qui ragioniamo d’altro. Politicamente le questioni sono parecchie: come è stato possibile dare il proprio assenso al candidato Ianiro e poi presentare un altro competitor; come è stato possibile non cercare la sintesi per evitare questo empasse politico; come è stato possibile, da parte del centrodestra, sostenere un altro candidato nonostante la decisione assunta ufficialmente? Quando si è chiuso il tavolo, Ianiro era il candidato del centrodestra. Forza Italia era presente e ha detto sì. Quando si è paventata la seconda candidatura, chi doveva riconvocare il tavolo per trovare una soluzione non l’ha fatto”. Il dito è puntato ancora contro la coordinatrice regionale Annaelsa Tartaglione.

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