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Di Lucente e Micone da Salvini, contatti fitti per entrare nella Lega. Con l’incognita Aida

I due consiglieri regionali non avrebbero mai interrotto il dialogo con il Capitano e la ‘defenestrazione’ di Mazzuto potrebbe agevolarne il passaggio. Fermo restando che a Palazzo D’Aimmo il capogruppo è ancora la Romagnuolo: il suo sì potrebbe però essere favorito dalla condivisione di una battaglia politica: defenestrare l’assessore esterno della Lega


CAMPOBASSO. Campobasso-Milano, andata e ritorno. Per incontrare il Capitano, perché i contatti non si sono mai interrotti. Anche ora che la fase ‘post Papeete’ non vede più Salvini al Governo. Anche e soprattutto ora che uno dei due ostacoli per l’ingresso nella Lega con la qualità di una proposta politica e una rappresentatività territoriale non da poco, è stato archiviato con una mossa che in molti hanno definito concordata, ma che di certo ha rotto parecchi equilibri.

Mazzuto non è più coordinatore regionale della Lega in Molise, al suo posto il deputato brianzolo Jari Colla che verrà nella ventesima regione in qualità di commissario di fatto, con l’obiettivo – e qui viene facile l’assunto nomen omen – di riattaccare i cocci. Certo, l’attuale assessore regionale è stato un pioniere, finendo per essere sbeffeggiato quando dichiarò di essere entrato nella Lega Nord dopo 20 anni di Popolo delle Libertà. Ma ora il partito, come lo stesso Mazzuto ha dichiarato con diplomazia commentando la sua defenestrazione, ha bisogno di ‘infrastrutturarsi’. Che, nella mente di Salvini, potrebbe voler dire prepararsi alle nuove battaglie e agli appuntamenti politici con un radicamento territoriale maggiore e con lo spessore di una qualità politica che al momento, salvo qualche rara eccezione, non si intravede.

E qui, in questo spazio vuoto, entrerebbero in gioco Salvatore Micone e Andrea Di Lucente che, appunto, avrebbero incontrato, di nuovo, il leader della Lega, proprio a Milano. Consiglieri regionali entrambi, uno presidente del Consiglio e l’altro della Prima Commissione, una presenza politica radicata sul territorio che cammina, di pari passo, con l’esperienza e, di conseguenza, la ‘qualità’. I due avevano cominciato ad avvinarsi alla Lega ben prima della crisi di Ferragosto, quando Salvini era ancora vicepremier. Ora il primo ostacolo, cioè Mazzuto, è stato abbattuto con la nomina del ‘commissario’ Colla. Il secondo, ad una prima lettura, potrebbe forse essere quello più ostico, ma solo per quanto riguarda il recinto di Palazzo D’Aimmo: l’ultima parola, per un eventuale ingresso nel gruppo consiliare della Lega spetterebbe ad Aida Romagnuolo, che è ancora capogruppo del partito di Salvini in Consiglio regionale. Non è una novità che l’obiettivo della presidente del movimento ‘Prima il Molise’ (nato a margine dell’espulsione subita dopo la sfiducia a Mazzuto) sia ‘fare fuori’ (politicamente si intende) l’assessore regionale esterno, indicato proprio da Salvini per la Giunta Toma. E forse potrebbe essere questa la chiave per aprire la porta del gruppo consiliare, perché i numeri in politica, soprattutto quando si vota, fanno la differenza.

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