HomeNotizieCRONACAMafia, arrestato il collaboratore della deputata Giusy Occhionero

Mafia, arrestato il collaboratore della deputata Giusy Occhionero

La parlamentare di Italia Viva estranea alle indagini. Nicosia, siciliano, è considerato vicino ai fedelissimi del superboss Matteo Messina Denaro. Per anni impegnato in battaglie per i diritti dei detenuti, avrebbe recapitato messaggi di Cosa Nostra fuori delle carceri


PALERMO. Per lui Matteo Messina Denaro, in arte Diabolik, superlatitante di Cosa Nostra, tra i più ricercati al mondo, era “il primo ministro”. E la morte di Falcone, in maniera sprezzante, era liquidata come “un incidente sul lavoro”. Antonello Nicosia, collaboratore parlamentare di Giuseppina Occhionero, deputata molisana eletta nelle file di Leu e ora passata con i renziani di Italia Viva, è agli arresti per associazione mafiosa. La parlamentare, è bene precisarlo, risulta estranea alle indagini.

Nicosia, 48 anni, siciliano ed sponente dei Radicali italiani, secondo le accuse avrebbe recapitato – a seguito di alcune ispezioni con la Occhionero all’interno di penitenziari siciliani – messaggi mafiosi fuori delle carceri per ordine di Cosa Nostra. Come riferisce ‘La Repubblica’, Nicosia avrebbe avuto una doppia vita: in Tv parlava di legalità e diritti dei detenuti, mentre le microspie che lo hanno intercettato lo hanno sorpreso mentre insultava il giudice Falcone: “E’ stato un incidente sul lavoro”, sbottava mentre arrivava all’aeroporto di Palermo, dedicato ai magistrati uccisi nel 1992. E ancora: “All’aeroporto bisogna cambiare il nome… Non va bene Falcone e Borsellino… Perché dobbiamo arriminare (girare, ndr) sempre la stessa merda”.

Nell’operazione della Guardia di Finanza del Gico di Palermo e dei carabinieri del Ros sono state arrestate altre 4 persone, tra cui l’imprenditore ittico Accursio Dimino, 61 anni, ex professore di educazione fisica da sempre legatissimo al superlatitante Messina Denaro. Sempre la Repubblica riporta di contatti di Dimino con Cosa Nostra americana. E negli Usa lo stesso Nicosia si recava di tanto in tanto. Nel suo curriculum scriveva di essere un docente della prestigiosa Università della California e di insegnare “lo sbarco anglo americano e la storia della mafia”. Ma sul sito dell’università il suo nome non figura affatto.

 

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