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Johnson fuori controllo: “Il virus ucciderà i nostri cari”. Ma lui ha la ‘cura’: lavarsi le mani

La strategia del premier inglese per fronteggiare l’emergenza sanitaria fa acqua da tutte le parti, ma riceve elogi dalla stampa locale: e c’è chi evoca gli anni ’40, con la caduta dell’Europa, l’isolazionismo degli Stati Uniti la Gran Bretagna che, sola, resta in piedi


“Molte famiglie perderanno i loro cari”. Una frase shock quella pronunciata dal premier britannico Boris Johnson durante il suo intervento da Downing Street, pronunciata con il tono grave e solenne di chi ha ammesso di trovarsi di fronte alla più seria emergenza sanitaria di questa generazione, con un numero reale di contagiati che potrebbe già aver toccato i diecimila. Ma ancor più shoccanti sono le conseguenze di questo discorso: assolutamente nessuna.

Perché è proprio questa la linea della Gran Bretagna, che si smarca dal resto dell’Europa: prendere misure ‘draconiane’, secondo Johnson, non farebbe troppa differenza e si potrebbe rivelare addirittura controproducente. Durante il suo intervento il premier era affiancato dai massimi esperti scientifici e sanitari britannici, che hanno spiegato come bloccare il virus sia impossibile e che l’unica strategia è quella di spalmarne la diffusione nel tempo, in modo da consentire al sistema sanitario di gestire la situazione. Hanno poi sostenuto come sia preferibile che la popolazione sviluppi da sé anticorpi al virus, lasciando che il contagio si ‘sviluppi’ da sé senza contenerlo. E quindi, Albione se ne lava – letteralmente – le mani: gli unici consigli del governo sono infatti quelli di usare acqua e sapone e starsene a casa per una settimana in caso di sintomi. A Londra la vita continua come sempre, niente chiusure, niente emergenze, e nessuno – come riporta il Corsera – va in giro con la mascherina né rispettando altri criteri di sicurezza. Alcuni eventi come la Fiera del Libro sono stati cancellati, ma il grosso della nazione va avanti: scuole e college restano aperti.

Un approccio che è stato criticato da più parti, ma che oggi il governo ha continuato a difendere con la compiacenza di diversa stampa locale. Il Times ha scritto che Johnson si sta comportando da statista, e come non stia cedendo alle pressioni populiste. Ci si è profusi in paragoni con Churchill e con Quinto Fabio Massimo il ‘Temporeggiatore’. C’è chi evoca lo spirito del 1940, con l’Europa che cade, gli Stati Uniti che si isolano e la Gran Bretagna che da sola resta in piedi. Lo stoicismo fino all’indifferenza e la compostezza ad ogni costo, tipiche velleità dello stile britannico, potrebbero costare caro a un’intera popolazione che sta facendo dell’isolazionismo un diktat imperante.

Pierre

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