Rimasto bloccato nel capoluogo a causa del lockdown, non lavora dall’inizio dell’emergenza e non è riuscito a salutare i nonni, scomparsi entrambi in questo periodo. Il suo racconto è quello di un’intera generazione e categoria, che rischia conseguenze più gravi del previsto. GUARDA IL VIDEO sul nostro profilo Instagram
CAMPOBASSO. “Ormai sono passati quasi due mesi da quando l’Italia intera si è fermata. Tra poco inizierà l’attesissima fase due e il nostro settore sarà l’ultimo a ripartire. È giusto così, non sarà di certo facile il distanziamento sociale, non vediamo l’ora di confidarci al bancone, chi da un lato chi dall’altro, a bere un buon drink”.
Lui si chiama Simone Magagnato, 21 anni a maggio, bartender professionista in un noto locale della movida campobassana. Originario di Montenero Di Bisaccia, vive da solo nel capoluogo, e non lavora dall’inizio del lockdown. Non è potuto tornare a casa, e nel frattempo ha perso i 2 nonni che, a causa delle restrizioni previste in questo periodo, non è riuscito a riabbracciare. Ha realizzato un video, dal balcone della sua casa, con il teatro Savoia e la torre campanaria della Cattedrale di Campobasso a fare da scenario: è il suo modo per sperare in un ritorno alla normalità, non solo professionale.
“Oggi ho deciso di dedicare questo cocktail alla città che mi ha accolto, Campobasso – scrive – alla sua storia e la sua cultura, ma soprattutto a chi lavora instancabilmente per combattere questo mostro. Ai nonni che non ce l’hanno fatta, ma anche a chi, come me, non ha potuto salutarli, a chi è lontano da noi, e a chi è troppo vicino e ci sopporta tutto il giorno. Questo è per noi cara Italia, salute!”
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