HomeSenza categoriaConfindustria attacca il governo Toma: superficiali le strategie di sviluppo del territorio

Confindustria attacca il governo Toma: superficiali le strategie di sviluppo del territorio

Il presidente Vincenzo Longobardi contesta le strategie seguite durante la fase più dura della pandemia e la scelta di puntare soprattutto sulle piccole e piccolissime imprese


CAMPOBASSO. “Mi aspettavo, da parte di chi governa questa regione, il riconoscimento del valore e del ruolo delle organizzazioni più rappresentative dell’impresa e dei lavoratori e la condivisione con queste fin dall’insediamento dell’attuale Governo regionale delle linee di sviluppo di questa Regione. Non è stato così neanche nella fase della diffusione della pandemia, durante la quale non siamo stati ascoltati nemmeno per condividere i problemi delle nostre aziende”.

E’ quello che ha dichiarato il presidente di Confindustria Molise Vincenzo Longobardi, facendo riferimento, pur senza citarlo, alla linea di intervento seguita dal governatore del Molise Donato Toma.

“La delegittimazione del nostro ruolo – le parole del presidente degli industriali molisana – ampiamente testimoniata dal volerci convocare solo a partecipare a riunioni assembleari insieme a una pluralità di sigle poco significative sul territorio, comunque non rappresentative degli interessi degli imprenditori e dei lavoratori, oltre che offenderci per quello che storicamente rappresentiamo, ci preoccupa per la superficialità con la quale si intendono affrontare i temi dello sviluppo di questo territorio”.

Un rilievo, rimarca Longobardi, che ha ancora più fondamento oggi che va progettato il futuro del Paese e delle Regioni, con l’utilizzo dei nuovi interventi finanziari dell’Unione Europea e dei fondi strutturali per il prossimo ciclo di programmazione.

“Governare da soli senza condividere con le parti sociali più rappresentative del territorio obiettivi e strategie, soprattutto in questa fase di ricostruzione del paese dopo una pandemia che ha avuto effetti disastrosi sul piano globale sia un errore, a livello nazionale e a quello locale, del quale rischiamo di pagare le conseguenze sul piano economico e sociale. Nei giorni di maggiore stress del nostro sistema sanitario nazionale, si è tornato a parlare di competenze regionali, dello Stato centrale, dei conflitti tra enti e del rapporto pubblico-privato. Il tema della riduzione delle competenze regionali, non nuovo per Confindustria Molise, deve tornare centrale nella riflessione politica a tutti i livelli, insieme al tema della crescita e ovviamente dell’occupazione”.

Per questo motivo, ha anticipato il leader di Confindustria, nei prossimi giorni saranno coinvolti o i rappresentanti dei lavoratori e delle organizzazioni imprenditoriali più rappresentative, per avviare un percorso e mettere a punto le proposte della categoria per salvaguardare l’economia del Molise. Una riflessione che tocca la mancata riforma del titolo V della Costituzione e la delega alle Regioni della competenza sulla sanità, che ha reso incerto il diritto alla salute di tutti i cittadini sancito dall’articolo 32 della Costituzione. “Lo smantellamento in questi anni della sanità pubblica – l’opinione di Longobardi – ha mostrato tutta la sua precarietà nel momento in cui abbiamo dovuto far fronte agli effetti di una pandemia devastante dalla quale ci siamo difesi con strutture depotenziate. Tra l’altro la regionalizzazione della sanità, lungi dall’attenuare il costo complessivo della spesa pubblica, ha prodotto deficit di bilancio regionale pagati a caro prezzo dalle tasse di cittadini e imprese bloccando la produttività del Paese”.

“Ci saremmo aspettati – ha rincarato la dose Longobardi – di essere coinvolti dal Governo Regionale almeno per valutare le iniziative di sospensione delle attività delle imprese industriali e le strategie da affrontare nella fase della ripresa. Così non è stato Oggi non possiamo sottacere che, anche qui in Regione, abbiamo assistito a una polverizzazione eccessiva delle poche risorse disponibili, peraltro erogate con il metodo inaccettabile del ‘click’, che sapeva più di un ‘gratta e vinci’ che di una modalità tesa a gettare le basi per attenuare l’impatto dei settori e delle aziende più esposte alla crisi del mercato”.

“Così come non abbiamo condiviso per nulla il voler puntare tutto sulle piccolissime e le piccole imprese. Trascurare – ha concluso Longobardi – il sistema delle imprese di media grandezza, anche di un settore, come il Turismo, sul quale questo Governo Regionale ha tanto puntato è stato un gravissimo errore, del quale pagheremo le conseguenze in termini di ritardi e di incertezza nella ripresa economica di tutte le attività, perché non dando il giusto rilievo alle medie imprese si penalizzano le filiere produttive che rappresentano il valore produttivo del nostro Paese”.

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