Dopo lo scandalo per i benefici ottenuti da alcuni parlamentari è caccia ai percettori del sostegno statale per le partite Iva


CAMPOBASSO. Bonus Covid da 600 euro, tra i beneficiari del sostegno statale per le partite Iva c’è anche il sindaco di Campobasso Roberto Gravina. Che da quando è alla guida di Palazzo San Giorgio percepisce l’indennità fissata dal Comune per il primo cittadino (circa 4.700 euro lorde, circa 3.000 euro netti) una cifra lontana dall’indennità dei parlamentari (circa 13mila euro), tra i contestati percettori del bonus. Ma la notizia, non appena si è diffusa, sta già facendo discutere in città. Dove qualcuno ha sollevato anche per il Comune di Campobasso la questione morale. 

Sindaco, ma il bonus lo ha avuto anche lei?
E’ vero, il bonus l’ho preso – le parole di Roberto Gravina – ma il mio caso, come quello dei professionisti, è un po’ diverso da chi ha beneficiato del bonus Inps. Tutti sanno che io sono avvocato e con la Cassa forense ho dovuto dimostrare il calo di fatturato che ho avuto in questo periodo, a causa del Covid, ma prima ancora del mio impegno di sindaco”.

Ma cosa ha fatto dei 600 euro?
“In parte li ho devoluti in beneficenza – ha specificato Gravina – in parte li ho destinati al fondo Covid che abbiamo istituito in Comune. In questo periodo di grande difficoltà per i cittadini abbiamo avuto tantissime richieste”.

Qualcuno tra gli illustri beneficiari del bonus, a partire dai parlamentari, si è giustificato dicendo che ha fatto tutto il suo studio commerciale.
“Non è così, la richiesta va fatta e corredata da tutta la documentazione necessaria per dimostrare il calo di fatturato. E come l’ho fatta io l’hanno fatta anche gli altri”.

Carmen Sepede