La leader di Prima il Molise si appella al leader del Carroccio e al governatore Donato Toma


CAMPOBASSO. Bonus Covid da 600 euro a Michele Marone, durissimo l’attacco della consigliera regionale di ‘Prima il Molise’ Aida Romagnuolo, che invita l’assessore regionale in quota Lega a dimettersi e si appella al governatore Donato Toma, invitandolo in alternativa “a mandarlo a casa”. Romagnuolo che si rivolge poi anche a Matteo Salvini, chiedendogli di sospendere l’amministratore del Carroccio.

Come ha chiarito lui stesso Michele Marone ha percepito dalla Cassa forense il bonus partite Iva da 600 euro per i mesi di marzo e aprile, quando svolgeva il ruolo di presidente del Consiglio comunale di Termoli, ma non ancora di assessore. “Quando sono stato nominato assessore regionale, il 10 giugno – ha detto Marone a isNews – ho comunicato alla Cassa degli avvocati la mia rinuncia al Bonus”.

“Nel Molise ci sono alcuni campioni di ipocrisia – le parole di Aida Romagnuolo – cioè persone che pur occupando ruoli importanti nella vita pubblica, hanno usufruito del bonus di 600 euro nei mesi di marzo e aprile scorso. Tra questi, figura anche l’assessore regionale esterno della lega Michele Marone che, secondo il mio punto di vista, per rispetto verso i molisani, dovrebbe immediatamente rassegnare le sue dimissioni per non offendere ulteriormente coloro che non arrivano alla fine della prima settimana di ogni mese. Certo che Marone come presidente del Consiglio comunale di Termoli poteva richiedere il bonus ma, è moralmente deprecabile e inaccettabile visto come vivono oggi i molisani, molti dei quali sono alla fame per aver chiuso le loro attività commerciali e partita Iva”.

Quindi l’affondo. “Mi aspetto che Salvini lo sospenda dalla Lega, considerato che io sono stata espulsa da Mazzuto solo per invidia e per un disegno criminoso ordito ai miei danni da ben noti congiurati. Tutti sanno che  Marone – ha proseguito Romagnuolo – è transitato nella Lega e oggi, senza essere stato eletto al consiglio regionale del Molise percepisce come assessore la modica cifra di 12.500 euro al mese, oltre a quello che ovviamente percepisce come Presidente del Consiglio comunale di Termoli nonostante lo stesso, guarda un po’, non ricordi la somma esatta che mensilmente gli viene accreditata da Termoli sul suo conto corrente.

“Naturalmente, Marone, anche se nominato assessore regionale, non si è dimesso neanche da consigliere comunale. Sarebbe bastato che appena dopo la sua nomina di assessore regionale, avesse rimandato indietro alla sua cassa mutua, i 1.200 euro. Macchè, neanche a pensarci. Naturalmente, ha ancora detto Romagnuolo, non bisogna poi dimenticare un’altra cosa, e cioè che Marone è anche Consigliere alla Provincia di Campobasso con alcune deleghe e quindi, è l’uomo che stranamente nel Molise ha il record assoluto  di incarichi pubblici, ben tre, risultato questo che produce situazioni abominevoli dove l’etica e la morale nella nostra Regione fanno a cazzotti con i cittadini che hanno perso il lavoro, che non hanno mai trovato lavoro, che sono dovuti scappare fuori dal Molise, che vivono alle spalle dei genitori. Credo a questo punto – ha concluso la leader di Prima il Molise – che il Presidente Toma debba immediatamente trarne le conseguenze e togliere Marone dalla sua giunta, cosi  i suoi 12.500 euro al mese potrebbero essere devoluti ai tanti disoccupati molisani”.

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