Si moltiplicano le testimonianze dei cittadini sui lunghi tempi di attesa per eseguire i test molecolari. L’appello della giovane donna: “Devo partorire e mio padre è un soggetto a rischio”
ISERNIA. Storie e vite diverse accomunate dai disagi dettati dall’emergenza coronavirus: si moltiplicano le testimonianze dei cittadini alle prese con le lunghe attese per effettuare un tampone che accerti la loro positività al Covid-19. L’ultima in ordine di tempo è la storia di una giovane donna isernina, all’ottavo mese di gravidanza.
“Sabato scorso – ha raccontato a isNews – io e mio figlio di 8 anni abbiamo effettuato un tampone molecolare privatamente e lunedì pomeriggio siamo risultati positivi. Per questo abbiamo avviato l’iter previsto con i medici di base, ma ad oggi ancora nessuna risposta. Io sono all’ottavo mese di gravidanza e tutta la classe di mio figlio è stata posta in isolamento. Dall’Asrem mi hanno risposto che da 7 giorni il laboratorio per l’esecuzione dei tamponi a Venafro è chiuso”.
Da qualche giorno infatti, a Venafro non è più possibile sottoporsi ai test molecolari in quanto, come confermato dal direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, si stanno concentrando le forze su Isernia.
Intanto per la donna e la sua famiglia l’attesa continua. “Io – ha aggiunto la giovane mamma – non so più che fare. Devo partorire e ho mio padre che è un soggetto a rischio. Non solo. Ho un altro bambino di 4 anni risultato negativo, che deve stare con me perché non c’è nessuno che possa prendersi cura di lui”.
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