Sono stati 13 i malati spostati in altri ospedali, per carenza di posti letto e di Terapia intensiva. Per il direttore della Centrale di soccorso un numero molto alto, in rapporto alla popolazione


CAMPOBASSO. Ospedali pieni e pazienti Covid trasferiti in elicottero in altre strutture sanitarie. Durante la seconda ondata della pandemia il Molise è stata la regione italiana che ha attivato più volte la Cross, la Centrale remota operazioni soccorso sanitario.

Sono complessivamente 13 i malati, molti in gravi condizioni, che per la carenza di posti letto e soprattutto di Terapia intensiva, da Campobasso e Termoli sono stati portati fuori, in Campania, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Puglia. Lo ha chiarito Piero Paolini, direttore della Cross di Pistoia, che gestisce la Centrale soccorsi a livello nazionale.

“Nella prima ondata dell’epidemia – le sue parole – la Cross era stata attivata solo per la Lombardia e in meno di un mese furono trasferiti 116 pazienti, di cui 38 all’estero, in Germania. Nella seconda ondata la richiesta è stata invece più parcellizzata. Ma è stato il Molise la regione che ha avuto i numeri più grandi”.

“Tenendo conto che la Lombardia ha 10 milioni di abitanti e il Molise 300mila – ha aggiunto Paolini – comprendiamo che i 13 pazienti trasferiti dal Molise in altre regioni non sono un numero enorme in termini assoluti, ma proporzionalmente, rispetto alla Lombardia, sono numeri molto superiori”.

Oltre che per il Molise la Cross è stata attivata anche per Campania, Abruzzo, Marche e Umbria. 

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