Isernia, la nuova sanità secondo Castrataro: ecco le richieste al commissario Toma

Il sindaco apre il Consiglio monotematico con un preciso elenco di istanze: dalla Cardiologia alla Neurologia, con tempi certi e rapidi. Sì al nuovo ospedale, ma chiarezza sul cronoprogramma e sulle risorse. GUARDA IL VIDEO


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Funzionamento ha 24 per 365 giorni l’anno di Emodinamica; stroke unit al Veneziale per il primo approccio alla cura dell’ictus; potenziamento del Pronto Soccorso, profondamente carente di medici; maggiori certezze sui debiti dell’Asrem, che continuano ad aumentare; chiarezza su tempi e costi del nuovo ospedale; mantenimento del corso di laurea di Scienze Infermieristiche.

Sono queste, in sintesi, le richieste pervenute da parte del sindaco Piero Castrataro al commissario ad acta Donato Toma nel corso del Consiglio comunale ad hoc sulla sanità che ha visto appunto la presenza del governatore.

L’assise si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime della guerra in Ucraina. A seguire, spazio al primo cittadino che, numeri alla mano e sgomberando subito il campo da polemiche legate a divisioni politiche, ha presentato un elenco dettagliato di istanze a Toma.

EMODINAMICA. Le urgenze da risolvere nel più breve tempo possibile: a Campobasso e Termoli, ha detto Castrataro, “Emodinamica è attiva 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, mentre a Isernia è garantita il lunedì, mercoledì e venerdì per 24 ore e il martedì e il giovedì per 6 ore. Il numero di ore è pari a circa la metà, ma il servizio è molto più efficiente a Isernia, con un solo operatore – che ringraziamo per il servizio che presta – che riesce a fare da solo quasi il doppio degli interventi che si fanno a Campobasso e quasi il triplo di quelli di Termoli. Il concorso per cardiologi sembra sia andato bene: occorrono due emodinamisti h24 per 365 giorni l’anno da assegnare al Veneziale, così da garantire un servizio fondamentale per salvare le persone in caso di malattie cardiache tempo-dipendenti. Ci sono alcuni paesi dell’Abruzzo, come Castel di Sangro e Roccaraso, vicini a Isernia, che fanno anche mobilità attiva: si arriverebbe, considerando loro, a un’utenza che supera anche i 100mila abitanti”.

NEUROLOGIA. Il reparto è attualmente presente solo a Campobasso, ma “l’obiettivo – ha sottolineato il sindaco – sarebbe di avere una stroke unit a Isernia, in grado di fare assistenza al paziente nel più breve tempo per poi trasferirlo a Campobasso. Per fare ciò, bisogna avere 5 posti letto, 6 medici, 8 infermieri, 2 ausiliari, per un costo di 1,4-1,5 milioni di euro l’anno, che grazie a un accordo di confine con l’Abruzzo garantirebbe una maggiore utenza e sostenibilità del servizio. Credo, in proposito, che sia opportuno ridurre il numero di posti letto garantiti al Neuromed su Neurologia e quel numero trasferirlo tra le due unità ospedaliere di Isernia e Temoli”.

PRONTO SOCCORSO. “Il numero di medici che servono è elevato – ha evidenziato il primo cittadino all’aula – Il concorso non è andato bene, su 20 posti da coprire mi risulta sia stata fatta una sola assunzione e il 118 non è ancora ai livelli di performance cui dovrebbe essere. Chiedo dunque al commissario delle soluzioni. C’è evidentemente un problema, dobbiamo fare uno strappo alla regola: senza un Pronto Soccorso e un 118 efficaci non riusciamo a salvare i pazienti”.

DEBITO ASREM. L’Azienda sanitaria regionale del Molise “continua ad accumulare debiti da 15-16 anni: chiedo chiarimenti sul perché si genera questo debito – ha rimarcato Castrataro – C’è una questione con la Gsa sulle strutture accredittre che sforano il budget e che non trova copertura, perché le regioni limitrofe non riconoscono tutte le prestazioni fatte dal Neuromed o dall’ex Cattolica, il 50 per cento delle quali provengono appunto da regioni limitrofe”.

SCIENZE INFERMIERISTICHE. “Isernia non può perdere il corso di laurea in Infermieristica – ha auspicato il sindaco – Non abbiamo ricevuto risposta dalla Direzione regionale della salute da febbraio. La maggior parte dei docenti sono dipendenti Asrem che possono accedere all’insegnamento tramite bando emesso da ‘La Sapienza’ e pubblicato da Asrem. Nel mese di marzo 2021 l’Università ‘La Sapienza’ ha inviato il bando per le docenze vacanti ma la Asrem non lo ha ancora pubblicato. Chiedo perché non è stato fatto. Non possiamo permetterci di perdere altro a livello universitario, come Comune se necessario siamo pronti a fare la nostra parte”.

SÌ AL NUOVO OSPEDALE. Tempi e costi certi per la nuova struttura, visto che il Veneziale, come certifica uno studio del Cnr 2010-11 “non è adeguato a livello sismico – ha ammesso Castrataro -La scelta più razionale è dunque fare una nuova struttura, più sicura, più funzionale, ma anche con costi di manutenzione più bassa. Abbiamo individuato alcune aree possibili per la realizzazione, ma chiediamo tempi e risorse certe.  Per la nuova struttura ci vorranno dieci anni e lo sappiamo bene”.

RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO. “Sono 20 anni che la sanità è nello stato in cui si trova, dunque le colpe non sono solo di questo governo regionale – ha concluso il suo intervento il ‘padrone di casa’ – Dobbiamo avere il coraggio di affrontare la questione una volta per tutte, capendo perché generiamo altro debito e perché non abbiamo i Lea minimi che ci precludono le premialità. Il problema alla radice è il rapporto pubblico-privato che dev’essere di sinergia: la sanità convenzionata c’è dappertutto, ma in una regione così piccola gli interessi dei privati sono talmente grandi per cui non si riesce a gestire bene questa necessaria coabitazione. Chiedo a Toma, come commissario, presidente e cittadino di darci tempi certi e rapidi: abbiamo bisogno di proposte concrete, la questione di Cardiologia si può fare domani, Neurologia nel giro di un anno. Risolviamo le cose una alla volta, non diamo l’idea che è tutto uno sfascio, mettiamo mattone su mattone. Il nostro spirito è collaborativo, ma se alcuni nodi non vengono sciolti – come si dice, il buongiorno si vede dal mattino – nel giro di due-tre mesi, io come sindaco e tutti quanti noi protesteremo a più non posso e proporremo a più non posso. Alcuni interessi privati verranno lesi, ma quello che è prioritario è l’interesse pubblico”.