Per il primo cittadino a Campobasso non sarebbe stata garantita la dignità dell’accoglienza: la comunità del paese si è attivata per dare un tetto a donne e bambini


GUARDIALFIERA. Un’altra bella storia di accoglienza e solidarietà dal Molise, che racconta il grande cuore di questa regione e dei suoi abitanti. A Guardialfiera vive una donna ucraina che, nel guardare da lontano la sua patria e i suoi cari minacciati dalla guerra, ha chiesto di poter dare asilo a parte della sua famiglia da giorni in fuga. La macchina dell’accoglienza ha acceso subito i suoi motori, trainata dal sindaco Vincenzo Tozzi e dall’amministrazione comunale. Gli ospiti sarebbero stati accolti al Cas di Campobasso: quando però il primo cittadino, la famiglia ucraina e gli altri volontari sono giunti a destinazione, avrebbero trovato una situazione a loro dire disagiata e di abbandono. Una realtà che ha provocato la dura reazione del sindaco. “Non ci sto – ha detto Tozzi – Dignità per questi profughi di guerra. L’accoglienza deve essere degna di chi viene accolto e non accogliere senza pensare a chi si trova di fronte. Non permetterò che questa gente sia discriminata o la si faccia sentire abbandonata anche da chi dovrebbe dar conforto”.

Qui la solidarietà diventa accoglienza e ospitalità vera. Il sindaco ha allertato il parroco di Gualdalfiera e una operatrice turistica del posto, Carmela Minotti. Si procede a sistemare la parte burocratica e presto donne e bambini hanno un posto comodo e sicuro dove stare. La comunità cittadina ha risposto con generosità e condivisione, aiutando ciascuno a modo suo e secondo le sue disponibilità. Il cuore grande dei molisani ‘colpisce’ ancora.