Don Armando Di Renzo è deceduto a seguito di una caduta. Ma le fratture al cranio non sembrano convincere chi indaga


PERUGIA-SAN MARTINO IN PENSILIS. Si indaga per omicidio colposo per la morte di don Armando Di Renzo, il parroco 72enne originario di San Martino in Pensilis morto lo scorso 19 aprile a seguito di una caduta. Il sacerdote esercitava il suo ministero in Umbria, dove guidava la parrocchia di Lidarno e Sant’Egidio. Don Armando è stato trovato privo di sensi, riverso a terra, all’interno della canonica della frazione perugina.

Come riferisce il sito ‘Umbriaon’, il sostituto procuratore Mario Formisano ha disposto l’autopsia, che si è svolta ieri pomeriggio. Il fascicolo, al momento, è stato aperto contro ignoti. Le indagini sono state affidate alla Squadra mobile e alla polizia scientifica della questura perugina e mirano a  escludere con certezza che la caduta del prete che possa essere stata provocata da qualcosa o qualcuno. Sul posto non sono stati comunque trovati segni di effrazione, ma le fratture al cranio non convincono del tutto gli investigatori. Ad aver insospettito è la profondità dell’affossamento, quasi a far  pensare ad un colpo inferto con un corpo contundente, ma al momento la tesi più  accreditata resta comunque quella della caduta a seguito di un malore. Una caduta  che avrebbe portato il sacerdote a battere la testa, forse contro uno  spigolo o a terra. In ogni caso, in canonica era tutto al suo posto: i soldi c’erano, il resto della camera era in ordine e in quei locali potevano accedere solo gli stretti collaboratori del sacerdote, quelli che poi lo hanno trovato agonizzante quando sono andati a cercarlo, non vedendolo arrivare per la funzione liturgica che avrebbe dovuto officiare lunedì mattina, giorno di Pasquetta.