Si chiama S100A9 e agirebbe riducendo la produzione di corpi chetonici e acidi grassi, ‘potenziando’ l’effetto dell’ormone oggi necessario nella terapia di questa malattia


GINEVRA. Presto grazie all’uso di una particolare proteina si potrebbe dire addio alle iniezioni di insulina per la terapia del diabete. Un recente studio pubblicato da ricercatori dell’Università di Ginevra riporta i dati di esperimenti fatti su topi affetti da diabete usando una proteina chiamata S100A9. In passato erano già stati fatti altri studi in merito, e si era visto che in parte preveniva l’insorgenza del diabete e in parte migliorava leggermente il controllo glicemico. La proteina, i cui recettori sarebbero diffusi su tutte le cellule e non solo sul fegato, agirebbe riducendo la produzione di quei metaboliti che vengono prodotti in carenza di insulina, come corpi chetonici e acidi grassi. Il risultato dello studio svizzero è che con l’uso di questa proteina sarebbe potenziato l’effetto dell’insulina carente nei soggetti diabetici, riducendo la produzione di corpi chetonici che sono dannosi per l’organismo.

I ricercatori che stanno studiando S100A9 hanno in corso sperimentazioni con miscele di basse dosi di insulina e la suddetta proteina, per vedere se è possibile ridurre le dosi di insulina potenziandone l’effetto, con l’obiettivo di arrivare a una sospensione. Si tratta di studi sperimentali svolti su animali e serviranno anni prima di arrivare ai test sull’uomo. Oggi con le insuline biosintetiche e quelle long acting non richiedono più somministrazioni giornaliere ma settimanali o addirittura mensili. L’insulina, dalla sua scoperta, ha consentito di salvare molte persone e soprattutto di migliorare la qualità della vita dei diabetici. È ancora oggi il farmaco di elezione per i diabetici di tipo 1, ma il suo impiego, quando necessario, si estende anche ai diabetici di tipo 2.