Nel dispositivo si parla di carenza di istruttoria, sulla decisione che aveva portato a interrompere temporaneamente il servizio, dopo la morte di un neonato avvenuta il 12 luglio 2021


CAMPOBASSO. Punto nascita di Termoli, il Tar Molise ha accolto il ricorso presentato dai Comuni di Termoli, Campomarino, San Giacomo degli Schiavoni, Portocannone, Guglionesi, Palata, Montefalcone nel Sannio e Montecilfone, contro la sospensione del servizio su cui si era mobilitata tutta l’area del Basso Molise

Il dispositivo che è stato pubblicato oggi dei magistrati Nicola Gaviano, Massimiliano Scalise e Francesco Avino, dopo la camera di consiglio del 5 ottobre, di fatto annulla la nota dell’Asrem del 14 luglio 2021 e la nota della struttura commissariale sanitaria del 13 luglio 2021. Il Tribunale amministrativo ha invece dichiarato inammissibile il ricorso proposto dall’associazione ‘Molisanità’ L113, ha dichiarato inammissibile l’atto di intervento ad adiuvandum ed ha estromesso dal giudizio la Conferenza Stato-Regioni, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero della Salute e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Nel pronunciamento si fa preciso riferimento alla momentanea chiusura del Punto nascita, disposto dopo la tragica morte di un neonato, avvenuta il 12 luglio 2021. Parlando di carenza di istruttoria.

“Nel pronunciarsi su quella sentenza – scrive il Tar – il tribunale ha ravvisato la sussistenza di specifici vizi istruttori e di motivazione nella scelta allora compiuta dalla Regione Molise. Tale lapidario riferimento all’evento occorso il 12 luglio 2021 costituisce il frutto di una istruttoria gravemente carente. Dal provvedimento impugnato non emerge che l’amministrazione abbia fondato la sospensione dell’attività di accettazione ostetrica su un previo vaglio delle possibili cause del decesso del neonato nel punto nascita, né essa ha affermato che un simile vaglio abbisognasse necessariamente, per poter trovare luogo, di una condizione di sospensione della detta attività. Pertanto la decisione di sospendere l’attività di accettazione ostetrica sulla base di tale evento, tragico ma isolato, avrebbe richiesto una puntuale attività di preliminare istruttoria”.

I giudici del Tribunale amministrativo quindi chiariscono perché il Punto nascita di Termoli è un servizio essenziale, tenendo conto “delle difficoltà logistiche per gli utenti di raggiungere le altre strutture sanitarie più vicine, difficoltà dovute alle critiche condizioni infrastrutturali e dei trasporti”, ma anche del fatto che il ‘San Timoteo’ è l’unico ospedale operativo per la zona costiera del Molise, la cui popolazione aumenta in maniera consistente durante l’estate per la presenza di turisti, e per la “effettiva capacità delle altre strutture ospedaliere di garantire l’accettazione ostetrica in condizioni di migliore sicurezza rispetto a Termoli”.

Sul pronunciamento del Tar il commento del sindaco di Termoli. “Per la seconda volta – le parole di Francesco Roberti – siamo riusciti a scongiurare la chiusura di un reparto fondamentale per il nostro ospedale e per l’utenza di tutto il territorio basso molisano, dovendo ricorrere all’intervento della magistratura visto che le nostre ragioni sono state disattese e completamente ignorate da chi, invece, avrebbe avuto il dovere di considerarle attentamente, visto anche il precedente esito giudiziario sempre riferito al Punto nascita”.

“Nell’esprimere soddisfazione – ha concluso Roberti – per il risultato conseguito nell’interesse esclusivo del nostro territorio e del diritto alla salute dei cittadini del basso Molise, esprimo l’auspicio che questa sentenza induca a riflettere coloro che, ciononostante e per la terza volta, insistono nella chiusura del Punto nascita. Errare è umano…Ringrazio per conto dell’amministrazione comunale di Termoli e dei sindaci del Basso Molise gli avvocati Iacovino, Fiorini, e Romano che ci sono sempre stati vicini in questa difficile contesa, per mantenere aperto il Punto Nascita dell’ospedale San Timoteo di Termoli”.