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Radioterapia, il Gemelli attacca Toma: “Situazione non accettabile”. Appello al ministro della Salute Schillaci

Petracca: “Con questo Dca scellerato siamo fuorilegge se tuteliamo i diritti dei cittadini e senza un intervento immediato a fine mese inizieremo a chiudere il reparto”


CAMPOBASSO. “Oggi siamo qui per parlare dell’operatività, di alcune disfunzioni provocate da questo DCA 1 (Decreto del commissario ad acta) che non ci vede più prescrittori di radioterapia. Sono emersi dei fatti davvero gravi in questi giorni che meritano anche una valutazione giuridica”.

Queste le parole con cui il presidente del Gemelli Molise Stefano Petracca ha aperto la conferenza stampa di questa mattina.

“Come ha affermato il commissario Toma, per i pazienti non cambia nulla. Ma se siamo qui oggi qualcosa sta andando storto. Non parliamo di finanza e budget, ma della salute dei molisani”.

“Dal giorno dell’applicazione del DCA, dal 6 febbraio ad oggi, su 140 pec inviate, ne sono state autorizzate dal Cardarelli solo 31 – ha sottolineato il professor Francesco Deodato, direttore del Dipartimento Servizi e Laboratori e UOC Radioterapia del Gemelli Molise – perché gli oncologi prendono in carico queste pec solo il martedì e il venerdì dalle 9 alle 13. Grossa criticità della procedura era che non veniva minimamente menzionato cosa dovevamo fare con i pazienti in trattamento e come gestire i pazienti extra regionali. Dalle 31 autorizzate, poi, sono state necessarie 293 impegnative, di cui 157 sbagliate perché avevano un codice di esenzione errato. Non posso pensare che sia per incompetenza, quanto piuttosto per affanno vedendosene arrivare così tante”.

“Vi è stato uno stravolgimento del reparto di radioterapia. Uno cambiamento che aveva già destato parecchie perplessità e dubbi sull’applicazione pratica da parte del Collegio nazionale universitario dei professori ordinari delle discipline radiologiche, che hanno scritto al commissario Toma invitandolo a desistere da quella che si sarebbe rivelata un’azione scellerata” ha proseguito l’avvocato Fabio Verile.

“In oncologia il tempo è fatale. Questo passaggio e il tempo necessario per la validazione delle prescrizioni, la conferma e le modifiche può essere fatale. Qui non si tratta di soldi ma di indicazioni terapeutiche. I molisani non possono accettare che questo DCA continui ad essere operativo perché hanno gli stessi diritti degli altri cittadini italiani e non è possibile giocare sulla salute delle persone. Bisogna immediatamente revocare questo DCA. Non è accettabile una situazione del genere, noi stiamo disattendendo su mio suggerimento le indicazioni della struttura commissariale per tutelare la salute delle persone. Se si vuole utilizzare l’avvallo di un medico per poter poi riportare in termini economici il pagamento di una schermatura anziché 89, questo non si può fare perché è un reato gravissimo. Non c’è più tempo, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, da Campobasso a Roma. Il Molise è commissariato e Roma deve intervenire, immediatamente”.

“Noi abbiamo un ente commissariale che emette un decreto che in teoria ci obbliga ad uccidere i nostri pazienti, questo è il dato di fatto. Se io gestisco la sanità ci si aspetta che ci sia un minimo di competenza. L’ignoranza e il dolo quando si parla di vite umane non è tollerabile – ha evidenziato in conclusione il presidente Stefano Petracca – Noi stiamo andando avanti curando i pazienti affidandoci alla scienza. Abbiamo uno dei migliori centri di radioterapia di tutta Italia e questo è un fatto. In tutta onestà l’unica persona cui oggi mi appello è il ministro della Salute Schillaci perché il tempo è scaduto. Senza un intervento immediato non arriveremo a fine mese, smetteremo di prendere altri pazienti e inizieremo a chiudere radioterapia. Con questo DCA continueremo ad essere fuorilegge perché agiamo secondo scienza e tutelando la salute dei cittadini”.

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