L’esponente dei Popolari era stato estromesso per effetto dell’eliminazione dell’istituto della surroga. Il commento del diretto interessato: “Sono stati tre anni di ingiustizia, ma per fortuna è stata ribaltata la situazione”


CAMPOBASSO. Antonio Tedeschi vince la sua battaglia legale: non poteva essere estromesso dal Consiglio regionale. Lo ha stabilito la Cassazione, che ha accolto il ricorso presentato dall’esponente dei Popolari.

Come noto, nell’aprile del 2020, il presidente della Giunta Donato Toma aveva estromesso dall’assise i consiglieri surrogati, tra cui appunto Tedeschi. Insieme a lui Massimiliano Scarabeo, Paola Matteo e Nico Romagnuolo.

Effetto della decisione del Consiglio che votò per l’eliminazione dell’istituto della surroga, che consentiva ai primi dei non eletti di sedere tra i banchi di Palazzo D’Aimmo in sostituzione degli assessori.

Decisione contestata dagli interessati, che si rivolsero al Tar avviando di fatto la battaglia legale, che per Tedeschi si è conclusa favorevolmente.

Per la Corte, in sostanza, non si possono cambiare le regole in corso d’opera e le modifiche alla legge elettorale avrebbero dovuto avere effetto dalla legislatura successiva. 

Visibilmente emozionato Antonio Tedeschi, raggiunto telefonicamente, ha così commentato la notizia: “Sono stati tre anni di ingiustizia politica, morale e giuridica. Ma per fortuna la Cassazione ha ribaltato la situazione”.

E ancora: “La Cassazione ha detto una cosa importante, ossia che non si possono cambiare le regole del gioco in corsa perché è anticostituzionale”. Poi lo sfogo: “Con l’estromissione dal Consiglio regionale del Molise mi è stato impedito di portare avanti tutte le iniziative che avevo avviato per il bene della collettività, in primis quella per la salvaguardia dell’ospedale di Venafro. Anzi, c’è stata un’accelerazione dell’iter (di estromissione, ndr) – sostiene Tedeschi – quando ho ottenuto la firma dell’Accordo di Confine con la Campania da parte del direttore generale Postiglione. E se questo Governo regionale avesse avuto a cuore le sorti dei cittadini – affonda – avrebbe perlomeno proseguito in quella direzione, invece nulla è stato fatto. Come nulla è stato fatto per portare a termine il progetto sul Reddito di residenza attiva che ha tanto fatto scalpore, in Italia e nel mondo. Ho dimostrato di saper operare e per questo sono diventato scomodo. In ogni caso – prosegue Tedeschi come un fiume in piena – questa è l’ennesima dimostrazione che questo centrodestra non può governare questa regione”.

Infine i ringraziamenti: “Devo ringraziare i miei angeli custodi – conclude – gli avvocati Margherita Zezza, Massimo Romano e Pino Ruta che, insieme a me, ci hanno creduto fino all’ultimo, anche quando i primi due gradi di giustizia hanno avuto esito sfavorevole”. Ora si guarda avanti.